19 Marzo, 2024
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Le formiche rispondono all’isolamento come gli esseri umani

Gli scienziati hanno notato che i geni dello stress erano sottoregolati nel cervello delle formiche isolate per parecchio tempo. “Questo rende il sistema immunitario meno efficiente si tratta di un fenomeno evidente anche nell’isolamento sociale tra esseri umani”.

La risposta delle formiche all’isolamento sociale è sorprendentemente simile a quella degli esseri umani e di altri mammiferi sociali. A rivelarlo uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Ecology e condotto dagli scienziati della Johannes Gutenberg University Mainz (JGU), e dell’Università di Tel Aviv, in Israele.

Il team ha esaminato le conseguenze dell’isolamento sulle Temnothorax nylanderi, una specie di formiche che abita nelle foreste europee, formando colonie di poche dozzine di lavoratori. Il gruppo di ricerca ha prelevato degli esemplari da 14 colonie, distogliendoli dal proprio gruppo per un periodo di tempo variabile da un’ora fino a un massimo di 28 giorni.

Gli scienziati hanno notato che i geni dello stress erano sottoregolati nel cervello delle formiche isolate per parecchio tempo. “Questo rende il sistema immunitario meno efficiente – spiega Susanne Foitzik, della JGU – si tratta di un fenomeno evidente anche nell’isolamento sociale tra esseri umani”.

La nostra specie, così come diversi animali sociali, continua la ricercatrice, percepisce l’allontanamento dal proprio gruppo come stressante, in grado di provocare impatti negativi sul benessere generale e sulla salute fisica. “L’isolamento può portare le persone a sentirsi sole, depresse e ansiose – aggiunge Inon Scharf, dell’Università di Tel Aviv, seconda firma dell’articolo – o a sviluppare dipendenze.

Osserviamo spesso anche sistemi immunitari indeboliti e una salute generale compromessa”. Sebbene gli effetti dell’isolamento siano stati ampiamente studiati nei mammiferi sociali, si sa molto poco su come gli insetti rispondano in situazioni simili.

Le formiche trascorrono la loro esistenza come membri di una colonia e dipendono dai loro simili, alcuni esemplari rinunciano al proprio potenziale riproduttivo e si dedicano all’alimentazione delle larve, alla pulizia e alla difesa del nido, alla ricerca di cibo. Condotto tra gennaio e marzo 2019, lo studio ha evidenziato tre aspetti particolari in cui sono stati osservati cambiamenti nelle formiche isolate.

Alla fine della reclusione, ad esempio, i laboratori erano meno interessati ai compagni adulti, aumentava il tempo trascorso con le uova e diminuiva quello dedicato alle pulizie. “La riduzione del comportamento igienico può rendere le formiche più suscettibili ai parassiti – osserva Foitzik – e rappresenta una caratteristica tipica della deprivazione sociale in altri organismi sociali”. I ricercatori hanno poi notato che molti geni correlati alla funzione del sistema immunitario e alla risposta allo stress erano sottoregolati nelle formiche allontanate dal gruppo.

“Questa scoperta – precisa Scharf – è coerente con gli studi su altri animali sociali che hanno dimostrato un indebolimento del sistema immunitario dopo l’isolamento”. “Il nostro lavoro – conclude Foitzik – dimostra che le formiche rispondono alla reclusione in modo simile ai mammiferi sociali e suggerisce un legame generale tra benessere sociale, tolleranza allo stress e immunocompetenza negli animali caratterizzati da strutture sociali”.

(Agi)

 

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