19 Aprile, 2024
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Mensa all’aperto: lettera di una mamma al “Preside” Riccardo Agresti, e risposta

Riceviamo e pubblichiamo lo scambio epistolare fra la mamma di due bimbi iscritti alla “Corrado Meloni” ed il Preside Prof. Riccardo Agresti; argomento: pranzo all’aperto dei ragazzi

 

«Salve sig preside sono un genitore di due bimbi iscritti alla sua scuola. Premetto che l’ho sempre sostenuta in qualsiasi questione riguardante la cura e il benessere dei bambini e in altre questioni stimandola tantissimo e parlando sempre bene della scuola che frequentano i miei figli. Sono una sostenitrice dei giochi, sport e pranzo all’aria aperta, ma oggi sono passata a dare un’occhiata alla situazione attuale e non mi è piaciuta per niente, non perché gli alunni erano seduti sul cemento, non perché facesse freddo, non perché le insegnanti (lavoratori) erano in piedi aspettando che si finisse il pasto e non per altro ma per una sensazione e un pensiero assiduo: usare i bambini per ottenere il teatro Vannini. Non posso lamentarmi con altre istituzioni perché l’unico che ha sempre sostenuto di aver a cuore i bambini è stato lei e invece ora non vedo corrispondenza e questo mi dispiace tanto. Sono solo un genitore che come altri si sente tanto deluso. Le auguro una buona giornata e un buon lavoro»

Un genitore di due bimbi

 

Gentilissima,

quello che ha visto non è stato per avere la sala polifunzionale attualmente inutilizzata ed inutilizzabile, se non per la finzione per la quale fu costruita, ossia come sala mensa. Peraltro, questa sala a me, mi creda, non serve assolutamente a nulla e non saprei nemmeno cosa farne! Il motivo per cui ha visto bambini e ragazzi mangiare all’aperto è stato solo per mantenere il distanziamento di 2 metri, suggerito dall’Istituto Superiore di Sanità, quando si è costretti a stare senza mascherina, cioè (nel nostro caso) quando si canta, si suona o si mangia. Si tratta, come evidenziato nella circolare che ho emanata prima di Pasqua, di una misura di tutela emanata dall’I.S.S. che non è prescrittiva, ma raccomandata per evitare la diffusione delle varianti più aggressive come quella inglese che, da noi, sta sostituendo il “vecchio” virus.

Tenga conto che se la sala venga restituita ai bambini o meno, i ragazzi continueranno comunque a mangiare all’aperto, sia a ricreazione che a pranzo, permettendo, fra l’altro finalmente, di guardarsi in faccia e socializzare un minimo, cosa impossibile in classe dove (come in altre scuole dove non si pensa al bene dei bimbi e dei ragazzi) continuerebbero a mangiare dandosi le spalle oppure si parlerebbero a 1 metro di distanza (senza mascherine) provocando possibili focolai.

Infatti, se è falso (oltre che matematicamente assurdo) che la sala polifunzionale possa accogliere al massimo 10 ragazzi (come pubblicamente affermato da un assessore) è anche impossibile che utilizzarla risolva tutti i problemi di sicurezza dei ragazzi, parte dei quali dovrà (a turno) comunque mangiare all’aperto se non vogliamo fare troppi turni di mensa dove la distanza di 2 metri dovrà sempre essere mantenuta.

Francamente per me sarebbe stato molto meglio fare finta di nulla e non ascoltare gli avvisi di pericolo fornitici dal nostro Responsabile per la Sicurezza, Prevenzione e Protezione; in effetti, eventuali focolai sorti non sarebbero stati facilmente addebitabili alla Scuola. Ma io, fra i tanti, ho un grave difetto: la notte non riesco a dormire se temo che, per mia colpa, mia inefficienza o mia superficialità ci sia anche solo una remota possibilità di avere causato danni a qualcuno. In questo caso il danno si tradurrebbe nella condanna a morte di genitori o nonni dei ragazzi e dei bambini infettati dal virus eventualmente preso a Scuola. Con le misure sin qui adottate, quest’anno non solo non abbiamo avuto diffusione del Corona Virus, ma a Scuola nessuno ha avuto l’influenza o i pidocchi trasmessi dai compagni. Credo che comprenderà bene il dispiacere nel leggere della Sua delusione, ma comprenderà che accetto le manifestazioni di delusione da parte Sua e di altri (ma tanto non mi candiderò e non ho bisogno di voti basati sulla ignoranza dei fatti o sulle menzogne pubblicate on line), come accetto gli insulti di chi scrive che io abbia interessi nel chiedere per i Vostri figli un luogo degno di un Paese civile dove mangiare. Accetto quindi insulti e manifestazioni di delusione ed anche altro, ma anche questa notte dormirò serenamente (quando avrò finito di lavorare) sapendo che nessuno rischia di morire (in ospedale da solo e senza poter respirare) perché ho voluto egoisticamente evitare insulti o polemiche o per avere un follower in più.

Grazie per avere scritto permettendomi di chiarire le motivazioni delle mie scelte (peraltro condivise dai miei collaboratori e dall’organo supremo della Scuola: il Consiglio di Istituto di cui io sono solamente un esecutore).

Cordiali saluti e buona notte anche a Lei

Riccardo Agresti

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