28 Marzo, 2024
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Cashback, la maggioranza chiede correttivi sui rimborsi di Stato per i pagamenti elettronici

Bocciata al Senato la mozione di Fratelli d’Italia che chiedeva la sospensione della misura per dirottare le risorse sui ristori. Parere contrario del governo: Lega, Iv e Forza Italia si astengono. Passa comunque un ordine del giorno della maggioranza che chiede una revisione del programma

MILANO – La mozione per interrompere il cashback da parte dei senatori di Fratelli d’Italia e dirottare le risorse sui ristori alle imprese ha l’effetto unire le forze della maggioranza nel chiedere correttivi ai rimborsi di Stato per i pagamenti elettronici, in particolare dopo i casi dei “furbetti” che hanno fatto raffiche di pagamenti fittizi pur di scalare la classifica del superpremio da 1.500 euro a semestre.

Lega, Forza Italia e Italia Viva si astengono in Senato sulla mozione di Fdi (che era stata presentata a gennaio, quando il centro-destra era compatto all’opposizione) che prevede la sospensione del Cashback e l’utilizzo dei 5 miliardi in favore delle categorie in crisi a causa delle restrizioni anti-Covid. Il Pd vota contro. E il M5s, per bocca di Marco Pellegrini, parla di una mozione che “non si basa su dati di fatto, su numeri, su statistiche, su evidenze inconfutabili. Molto semplicemente si inquadra nell’ambito di un più generale e sterile attacco politico”. La mozione viene dunque respinta con 114 voti contrari, 20 favorevoli e 89 astenuti.

Dalle forze della maggioranza (190 voti favorevoli), però, arriva il sostegno all’ordine del giorno che impegna il Governo a “ad approfondire il monitoraggio del Programma Cashback, anche al fine di adottare eventuali provvedimenti correttivi”, ai quali il ministero dell’Economia lavora grazie alla ricognizione tecnica di Pago Pa, la società che tira le fila del programma e traccia i dettagli dei pagamenti effettuati con strumenti elettronici registrati. Non a caso, sull’ordine del giorno arriva il parere favorevole del governo e il Senato approva.

“La misura del cashback costituisce uno degli aspetti del più vasto piano volto all’incentivazione dell’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici che, a sua volta, si inserisce nel percorso più ampio della transizione digitale. Nei primi mesi dall’avvio del programma, sono emerse alcune criticità”, si legge in uno dei passaggi della mozione di maggioranza. I partiti che sostengono il governo, dunque, chiedono come hanno già fatto molte interrogazioni di “approfondire il monitoraggio del Programma Cashback, anche al fine di adottare eventuali provvedimenti correttivi, con una valutazione retrospettiva di costi e benefici in un quadro più generale di riforma e di modernizzazione in senso digitale del sistema dei pagamenti effettuati al di fuori dell’esercizio dell’attività di impresa, arte o professione”.

Antonio Misiani, senatore del Pd, dettaglia la richiesta in chiusura del suo intervento: “C’è bisogno ora di un sistematico monitoraggio con l’introduzione di elementi correttivi, per esempio evitando che il cashback sia troppo generoso con le persone ad alto reddito e rafforzando i sostegni a favore esercenti. Serve una valutazione rigorosa dei costi/benefici e dei risultati raggiunti così da intervenire con misure migliorative che permetteranno anche di risparmiare significative risorse rispetto a quelle inizialmente previste”.

Gli ultimi dati presentati poche settimane fa da Durigon sul programma dicono di un incremento degli aderenti, dai quasi 6 milioni del periodo sperimentale (dicembre 2020) a più di 8,5 milioni, con 7 milioni di utenti attivi. Le condotte abusive rappresentano lo 0,2% del totale. Su questi, PagoPa è in grado di individuare le anomalie dei pagamenti ripetuti e si attende il Mef perché si individui la modalità per escluderli.

Resta favorevole alla misura la viceministra all’Economia, Laura Castelli, che su Facebook sciorina i dati: “Ventitre sono i miliardi che si stimano in termini di maggiori consumi nel biennio, sulla base dei numeri prodotti da quando esiste il Cashback. Nove, invece, i miliardi di maggiore gettito da oggi al 2025. È una misura che si autofinanzia. Il Cashback va visto come formula innovativa di incentivazione”.

(La Repubblica)

 

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