28 Marzo, 2024
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Concorsopoli Pd alla Pisana, cade la prima testa: si dimette Mauro Buschini

La Regione resta senza presidente del Consiglio.

Mercoledì mattina Mauro Buschini ha annunciato le sue dimissioni prima al gruppo del Pd e poi ai capigruppo delle altre forze politiche.

Il passo indietro del numero uno dell’aula della Pisana arriva dopo l’infornata di assunzioni a tempo indeterminato formalizzata dal suo ufficio.

La Concorsopoli che imbarazza i dem è partita a cavallo di Natale, quando la presidenza del Consiglio ha pescato 16 funzionari da una graduatoria aperta ad Allumiere, paesino in provincia di Roma che per sindaco ha proprio uno dei collaboratori di Buschini. Al concorso avevano partecipato politici, assessori e segretari dem da diversi comuni laziali. Ma sono stati assunti anche dipendenti in quota 5S e Lega, i due partiti che esprimono i vicepresidenti del Consiglio, il grillino David Porrello e Giuseppe Cangemi, in quota Carroccio.

Buschini, come si legge nella lettera inviata in tarda mattinata a tutti i consiglieri, spiega di essersi dimesso per concedere al futuro presidente del Consiglio regionale di scegliere in trasparenza i nomi che comporranno la commissione che avrà il compito di approfondire il caso delle assunzioni sospette.

“La procedura – scrive il presidente uscente salutando con affetto i colleghi – ha rispettato nel suo percorso le norme nella loro interezza. Pur tuttavia ho ritenuto di proporre alla conferenza dei capigruppo l’istituzione di una commissione Trasparenza presieduta da un esponente dell’opposizione che duri fino alla fine della legislatura e che possa affrontare tutti i temi rispetto ai quali ci sia necessità di approfondimento. Ritengo, a garanzia di totale imparzialità e trasparenza, che a decretare questa commissione ci sia un altro presidente”.

Ora i dem sono già a caccia del successore di Buschini: in pole c’è Marco Vincenzi. I meloniani invece chiedono le dimissioni dell’intero consiglio di presidenza: oltre a Buschini, Porrello e Cangemi a votare il via libera alle assunzioni sono stati anche Michela Di Biase (Pd), Daniele Giannini (Lega) e Gianluca Quadrana (Lista civica Zingaretti).

(La Repubblica)

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