19 Aprile, 2024
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Arriva il sì di Conte a Grillo per ‘rifondare’ il Movimento 5 stelle 

La riorganizzazione sarà, spiegano fonti qualificate, a 360 gradi e dovrebbe, presumibilmente, includere anche Rousseau

Arriva il sì di Giuseppe Conte al progetto di Beppe Grillo: contribuire alla rifondazione del Movimento 5 stelle, la forza politica nata il 4 ottobre – ricorrenza di san Francesco – del 2009.

‘Una bellissima giornata’ scrive lo stesso Grillo al termine del vertice che si è svolto per circa due ore all’hotel Forum di Roma, in una capitale illuminata da un sole primaverile.

La quadra sugli intenti è stata trovata e ora bisognerà mettere mano alle modifiche dello statuto M5s per consegnare un ruolo a Conte. E c’è chi, in ambienti del Movimento, lo descrive prossimo nuovo leader con un organismo direttivo (una segreteria) di appoggio e condivisione. Intanto pero’ si parte dai temi, quelli storici del Movimento: tutela dell’ambiente, importanza dell’etica pubblica, lotta alla corruzione, contrasto delle diseguaglianze di genere, intergenerazionali, territoriali, lotta contro le rendite di posizione e i privilegi, la piu’ ampia partecipazione dei cittadini alla vita democratica attraverso gli istituti della democrazia diretta, per citarne alcuni. E si guarda lontano, con una prospettiva lunga, di decenni, per dare al Paese una forza politica che vuole essere centrale.

La riorganizzazione sarà, spiegano fonti qualificate, a 360 gradi e dovrebbe, presumibilmente, includere anche Rousseau, la piattaforma sulla quale il cambiamento che si prospetta dovrà, con ogni probabilità, passare al vaglio degli attivisti. L’incontro di oggi è stato spostato dalla Toscana, dove si era pensato di svolgere il summit, dopo le anticipazioni della stampa sulla scelta della residenza estiva di Grillo a Bibbona e la conseguente irritazione del garante.

Vi hanno partecipato i ‘big’ del partito – da Roberto Fico a Luigi Di Maio, da Alfonso Bonafede a Paola Taverna, dal capo politico reggente, Vito Crimi, ai capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Ettore Licheri – mentre le chat interne in Parlamento in queste ore, viene riferito, sono rimaste silenti. Che la maggior parte dei parlamentari non sia stata coinvolta, non tanto nella partecipazione al summit, quanto almeno nell’esserne messa direttamente a conoscenza, ha creato, si apprende, qualche irritazione. Reazione smussata da chi sostiene che il riserbo ha caratterizzato questo tipo di incontri anche in passato. Il tutto al netto del ‘benvenuto’ a Conte, sollecitato da piu’ parti del M5s a tornare nell’agone politico.

Ma, in ambienti vicini a M5s, non manca chi sottolinea: ‘vediamo quali saranno le condizioni’. “Io sono tra quelli che sono convinti sia una buona soluzione” l’arrivo di Conte – dice, per parte sua, l’ex ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora – “purché ciò non significhi coprire i problemi e le contraddizioni del M5s, e se è solo un operazione di comunicazione per risalire di qualche punto percentuale. Siamo come movimento 5 stelle in una fase delicata, siamo entrati nel governo Draghi per ii bene del Paese, pero’ è ovvio che questo ha creato una spaccatura immensa nel movimento. E dopo la formazione del governo con i ministri e i sottosegretari la spaccatura è stata anche peggiore. Ciò anche perchè le trattative forse sono state condotte non nel modo migliore, abbiamo rinunciato a molte battaglie storiche e forse non lo abbiamo saputo spiegare ai nostri elettori e alla nostra base”, aggiunge.

Grillo, intanto, scrive: “Abbiamo le tecnologie, le idee e lo spirito di comunità che ci ha sempre contraddistinto. Ora, è arrivato il momento di andare lontano”. Spiega: “Transizione ecologica vuol dire futuro, non solo per salvare il pianeta, ma per garantire un buon futuro a tutte le persone. Vuol dire ridurre le disuguaglianze e la povertà”, nota. E aggiunge: “Dobbiamo mettere la transizione ecologica all’interno delle politiche della vita quotidiana, perché si tratta davvero di cambiare il modo in cui viviamo, il modo in cui produciamo, viaggiamo e consumiamo. Per questo, tutti dobbiamo fare la nostra parte”.

L’ex premier non rilascia, come nei giorni scorsi, alcuna dichiarazione – cautela e nessuna intenzione di ‘farsi tirare per la giacchettà, veniva spiegato, era la sua posizione – ma del suo sì si apprende poco dopo l’incontro romano, da fonti M5s e vicine a Conte: il progetto è “una sfida cruciale per il Movimento, una ristrutturazione integrale per trasformarlo in una forza politica sempre più aperta alla società civile, capace di essere punto di riferimento centrale nell’attuale quadro politico e di avere un ruolo determinate da qui ai prossimi 30 anni”.

In quest’ottica “sarà la forza trainante della transizione ecologica e digitale, poggiando su pilastri irrinunciabili, i valori originari che lo hanno da sempre contraddistinto”.

(Agi)

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