19 Aprile, 2024
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L’epidemia avanza ma per Salvini il problema sono i virologi che avvertono dei rischi

Salvini ha a cuore anche la nostra salute mentale: “Si rischia di morire di alienazione, pasticche e di chiusure”. Invece, morire attaccati a un respiratore, quello sì che va bene

La musica è sempre quella, a un anno di distanza: il problema, per Matteo Salvini, non è la recrudescenza del virus, rafforzato dalla variante inglese che sta diventando predominante, ma i virologi che avvertono dei rischi. “Apro la tv e vedo un virologo che dice ‘stiamo tutti per morire’. Basta” dice il leader della Lega a ‘Oggi è un altro giorno su Rai 1’. E l’antipatia di Salvini per chiunque non gli consenta di essere protagonista della scena, ossia gli scienziati, si alalrga al Comitato Tecnico Scientifico: “Si può fare il rodaggio alla macchina, lasciamo a Draghi la decisione, ma la domanda è: ha funzionato tutto in questo anno? Secondo me no”.

A Salvini non va bene nulla, nemmeno l’obbligo vaccinale perché (e qui scatta la solita magia populista di presentare realtà senza alcuna prova) “ci sono persone che non si possono neanche vaccinare”. Chi siano queste persone non è dato saperlo, ma saranno contente che Salvini le tiene nei suoi pensieri.
Salvini ha a cuore anche la nostra salute mentale: “Si rischia di morire di alienazione, pasticche e di chiusure”. Invece, morire attaccati a un respiratore, soli in una stanza d’ospedale, quello sì che va bene.

(Globalist)

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