19 Aprile, 2024
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Insulti a Meloni, l’università di Siena sospende il professor Gozzini

Per ora il provvedimento è in via cautelativa per la didattica, “poi deciderà il collegio” ha detto il rettore Frati. Il docente era intervenuto a una trasmissione di Controradio insultando la leader di Fratelli d’Italia

Il professor Giovanni Gozzini è sospeso daIl’insegnamento, per ora in via cautelativa. Lo ha annunciato il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, dopo aver pubblicamente condannato l’inaccettabile aggressione verbale nei confronti dell’onorevole Giorgia Meloni durante una trasmissione a Controradio, emittente fiorentina.

Frati che aveva già preso le distanze dal comportamento del docente di storia contemporanea e  aveva espresso la propria vicinanza e solidarietà a Giorgia Meloni, ha convocato questa mattina l’Ufficio legale di Ateneo per valutare le misure da adottare nei confronti del professore.

“Seguendo le procedure dettate dallo Statuto, ho inviato al Collegio di Disciplina la documentazione da esaminare, proponendo per il docente la sospensione dal servizio per tre mesi. In attesa della pronuncia del Collegio di disciplina dell’Ateneo, che si riunirà nei prossimi giorni – ha detto il rettore – , il professor Gozzini è stato sospeso cautelativamente dall’attività didattica”.

“Gli attacchi volgari e sessisti rivolti all’onorevole Meloni – ha concluso il rettore – pongono a noi tutti una seria riflessione su quanto questi comportamenti, rivolti spesso alle donne, siano gravi, inaccettabili e da stigmatizzare senza riserve. Abbiamo la necessità di difendere l’onore dell’Ateneo e far sì che l’Università di Siena, a sua volta vittima delle dichiarazioni del professore, sia difesa nella sua dignità”.

Nel corso della trasmissione “Bene bene male male” condotta da Raffaele Palumbo e andata in onda il 19 febbraio, Gozzini era intervenuto ad un certo punto, per commentare l’intervento alla Camera dell’onorevole Meloni per la fiducia al nuovo governo e aveva detto: “Questa pesciaiola, mi dispiace offendere i negozianti… Non posso vedere in Parlamento gente simile, cioè di una ignoranza di tale livello… che non ha mai letto un libro in vita sua e che poi possa rivolgersi, da pari a pari, a uno come Mario Draghi…”. A quel punto il conduttore era intervenuto per dire: “Onore agli ortolani e ai pesciaioli che non c’entrano niente”. L’altro ospite, Giorgio van Straten, scrittore, ex membro del Cda Rai, nominato poche settimane fa alla presidenza della Fondazione Alinari di Firenze, era intervenuto così rivolto a Gozzini: “Allora non dire pesciaiola…”. Ma Gozzini aveva proseguito: “Allora cosa devo dire, una vacca, una scrofa…cosa devo dire per stigmatizzare il livello di ignoranza e presunzione?”. van Straten a quel punto suggeriva: “Peracottara, ti va bene?” e Gozzini: “Peracottara… forse”.

Poco dopo che il caso era stato denunciato in un comunicato da Giovanni Donzelli, parlamentare di Fratelli d’Italia (“Siamo increduli che nel 2021 ci si possa esprimere ancora così. Ancora di più che a farlo sia un professore”), Gozzini  aveva chiesto scusa. E scusa ha chiesto anche Giorgio van Straten: «Non si scambi il mio silenzio per una forma di arroganza. Io sono mortificato per quello che è successo e mi sono anche già scusato con l’onorevole Meloni. Per favore si rispetti il mio silenzio».

Tanti i messaggi di solidarietà arrivati nel frattempo all’onorevole Meloni, primo fra tutti quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quello del segretario del Pd Nicola Zingaretti e dei presidenti di Camera e Senato, Elisabetta Casellati e Roberto Fico.

Si è scusata anche l’emittente, Controradio, ma oggi sulla vicenda si registra anche l’intervento dell’Ordine dei giornalisti della Toscana: “Preso atto della condanna dell’accaduto espressa dall’emittente in un comunicato ufficiale, resta l’obbligo per il conduttore di dissociarsi immediatamente dalle espressioni incivili proferite nel corso della trasmissione. Per questo, il consiglio dell’Odg della Toscana ha sollecitato l’intervento del consiglio territoriale di disciplina che dovrà pronunciarsi sul comportamento del collega che conduceva la trasmissione”.

(La Repubblica)

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