29 Marzo, 2024
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Marescotti: “Il Pd per paura di Salvini premier si è alleato con Salvini. E’ un suicidio”

L’attore e regista commenta la nuova fase politica: “E’ il Governo delle banche e tutti quelli che ora incensano il banchiere Mario Draghi dovranno ricredersi”


Ivano Marescotti, lei è un attore politicamente impegnato. Dice di essere nato con la tessera del Pci. Ha lasciato, disgustato, il Pd. E’ stato attratto e deluso da Beppe Grillo. Le piace questo Governo?

Siamo passati dalla padella alla brace – osserva il popolare attore romagnolo rispondendo all’Agenzia SprayNews -. Si ricrederanno presto tutti quelli che stanno incensando Mario Draghi. E’ un banchiere, il capo dei banchieri. Non mi risulta che le banche facciano gli interessi della popolazione, ma che assolvano solo al compito di tutelare interessi privati. Questo governo non smentirà le sue origini. Difenderà solo interessi privati.

Teme un massacro sociale?

C’era un governo che aveva la fiducia della maggioranza degli italiani. Hanno sostituito Giuseppe Conte con Draghi, che ha scelto i ministri senza dire una sola parola sul programma. Gli danno fiducia a priori. Un uomo forte, da solo, al comando della corsa.  Una cosa pazzesca, che di democratico non ha proprio nulla.

Il partito, erede se di quello di cui lei era tesserato fin dalla nascita naviga a vista. Ha smarrito la sua identità originaria?

Ma quali eredi! L’eredità fu tradita nel preciso istante in cui i discendenti pro tempore si allearono con la Democrazia Cristiana. Fu allora che ci fu il salto senza ritorno. Ora il Pd non è un partito di sinistra. E’, ormai da tempo, la nuova versione della DC o la nuova sinistra della destra, scelga lei. Hanno supinamente accettato il modello neocapitalista e, al suo interno, si barcamenano come possono, un po’ i qua e un po’ di là. Anche la Dc aveva una sua sinistra. Persino Amintore Fanfani era considerato un democristiano di sinistra. Ebbene, quelli del Pd sono democristiani, neppure troppo di sinistra.

Si è stupito dell’incontro fra Nicola Zingaretti e Matteo Salvini?

Di che cosa mi dovrei stupire? Il Pd ha già governato con Berlusconi. La coerenza è un partito di cui nessuno fa parte. Pensi ai Cinquestelle che hanno detto “mai con quello e mai con quell’altro”. E hanno governato con l’uno e con l’altro e ora tutti insieme appassionatamente.  E’ uno schifo. Uno spettacolo indecente. Dopo Craxi, scomparsa per ragioni anagrafiche la classe politica formatasi sui valori della Resistenza, la politica è diventata solo una carriera personale, un’opportunità come un’altra, e ci allea, ora con questo, ora con quello, assecondando solo la propria privatissima convenienza.

E la sua ex speranza Beppe Grillo?

Grillo ha approfittato della crisi della politica per promuovere unasollevazione popolare. Pensava di poter formare un governo alleandosi con la sinistra o presunta tale. E, invece, prima hanno accettato di fare un governo con la destra e poi un altro con il Pd, che nel frattempo avevano giurato di abiurare per sempre. Poi, hanno accettato in un colpo gli uni e gli altri, aggiungendoci per non far torto a nessuno, persino il nemico maximo Silvio Berlusconi. Insomma, come disse  Francesco Guicciardini  cinque secoli fa, Francia o Spagna, purché se magna. Non c’è un disegno. Non c’è un’ideologia. Le ideologie sono morte perché loro sono morti. Guardiamo come hanno ridotto la Grecia i vari Draghi. 

I vari Draghi?

Si chiamava, e credo si chiami ancora, troika, la triade composta dai rappresentanti della Banca Centrale europea, del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione europea. Sono loro che hanno deciso il destino della Grecia. Sono loro che ancora decidono. I partiti e lo stesso Parlamento europeo contano meno di nulla, volendo usare, a malincuore, un linguaggio rispettoso. E’ del tutto evidente che è l’economia a imporre le sue scelte alla politica, invece del contrario. Se a decidere sono le banche e l’economia, si andranno sempre a tutelare determinati interessi. Solo e sempre quelli. E i poveri diventano più poveri e i ricchi più ricchi. E, in mezzo, la classe intermedia viene progressivamente risucchiata dalla povertà.

Lei è un attore importante. Un mattatore di quel teatro che sta pagando prezzi altissimi alla pandemia…

Non si lavora più. Dall’8 marzo dell’anno scorso abbiamo avuto solo una finestra di due o tre mesi, durante l’estate, in cui personalmente ho girato un film e fatto quattro serate. Per il resto, tutto chiuso, tutto fermo e non si intravede nulla di diverso all’orizzonte. Siamo in perenne attesa di non si sa che cosa. Chi ha le spalle grosse sopravvive, chi è solo e autonomo non ce la fa. Uno gestisco una scuola di teatro a Ravenna. Non si riesce minimamente a capire quando la potrò riaprire.

Che cosa si dovrebbe fare per salvare il teatro e tutto il mondo che gli gira intorno?

Riaprire i teatri. Non capisco perché si possa andare al ristorante, dove mangiano allo stesso tavolo e giocoforza senza mascherine e non a teatro, dove ogni spettatore è a distanza e ciascuno con la sua bella protezione di naso e bocca in evidenza. E si può imporre a tutti, come condizione, di entrare e uscire alla spicciolata.

Marescotti, c’è qualcosa che ancora la indigna?

No delle indignazioni ho finito anche la scorta.

Faccia uno sforza, me ne dica almeno una

Questo Governo mi fa proprio arrabbiare. E i partiti, di destra e di “sinistra”, che hanno idolatrato un banchiere, che ancora non ha detto una parola. Venerato sulla fiducia. Quale fiducia? Sono saltati tutti i criteri. Nessuno che spieghi perché si è voluto abbattere il Governo di Giuseppe Conte, quando poi Draghi ne ha presi più della metà dei ministri del suo governo, aggiungendovi un piccolo manipolo di suoi fiduciari. La cosa più assurda è che abbiamo un governo di destra, con l’unica opposizione di un partito ancora più a destra. Siamo in una situazione nauseabonda prima ancora che tragica, con la sinistra, chiamiamola così, che si è suicidata per paura che al governo ci andasse Salvini. E, per impedirlo, si sono alleati con Salvini. Viva l’Italia! E allegria!

(Globalist)

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