29 Marzo, 2024
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Intossicati a Roma, sta meglio Valerio Massimo Manfredi. Migliora anche Antonella Prenner

Resta comunque riservata la prognosi per lo scrittore e la collega, trovati privi dei sensi giovedì scorso nell’appartamento in via dei Vascellari, a Trastevere, intossicati dal monossido di carbonio sprigionato, probabilmente, dalla caldaia dell’appartamento adiacente

Cauto ottimismo. I medici non hanno ancora in mano dati clinici sufficienti per poter sciogliere le prognosi, ma la risposta alle cure mediche dello scrittore Valerio Massimo Manfredi e della collega Antonella Prenner, al momento, lasciano ben sperare. I due erano stati trovati privi dei sensi giovedì scorso nell’appartamento al piano terra in via dei Vascellari 71, nel cuore di Trastevere, intossicati dal monossido di carbonio sprigionato, probabilmente, dalla caldaia dell’appartamento adiacente, di proprietà di una società di produzioni cinematografiche.

A dare l’allarme era stata Diana, la figlia di Manfredi: visto che il padre non rispondeva più al telefono aveva deciso di prendere una copia delle chiavi di casa per andare a sincerarsi di persona: li ha trovati in coma e ha chiamato il 118.

I vigili del fuoco avevano dovuto evacuare tutti i sei appartamenti del palazzo. Manfredi era stato trasferito d’urgenza, in gravi condizioni, al San Camillo e poi in eliambulanza all’ospedale Misericordia di Grosseto, per poter depurare i polmoni con i trattamenti di ossigenazione in camera iperbarica.

Stessa terapia anche per Prenner, che sembrava inizialmente ancora più grave. La donna era stata intubata con una tracheotomia e sottoposta ai cicli di camera iperbarica al policlinico Umberto I.

Entrambi sembrano migliorare. Manfredi, a quanto trapela dall’ospedale, starebbe riacquistando progressivamente le funzioni vitali. Dalle prime risultanze, non si riscontrerebbero gravi danni permanenti alla funzione polmonare. Un bollettino “informale” che in ogni caso è in continuo aggiornamento.

Così come quello della scrittrice e professoressa universitaria, che adesso starebbe meglio. Sarebbe cosciente, risponderebbe agli stimoli. Anche se la prognosi resta riservata.

(La Repubblica)

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