28 Marzo, 2024
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Coronavirus, primo caso in Italia della variante sudafricana identificato a Varese

E’ stata riscontrata in un uomo rientrato nei giorni scorsi a Malpensa da un paese africano. Ora il campione è stato inviato all’Istituto superiore di sanità per la conferma
È arrivata in Italia anche la variante Sudafricana del virus SarsCoV2.

Il caso è stato riscontrato in un uomo rientrato nei giorni scorsi da un Paese africano all’aeroporto di Malpensa e la segnalazione è arrivata dall’ospedale di Varese dell’Asst Sette Laghi, dove la prima identificazione è avvenuta nel Laboratorio di Microbiologia dello stesso ospedale.

Ora si attende la conferma dalle analisi in corso presso l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e, se questa dovesse arrivare, vorrà dire che nel nostro Paese sono ormai presenti tutte e tre le principali varianti del virus responsabile della pandemia di Covid-19.

La sfida adesso è riuscire a identificarle e gli strumenti migliori per farlo sono innanzitutto i test molecolari e il sequenziamento genetico. I test rapidi, che ormai sono la maggior parte dei test eseguiti in Italia, sono purtroppo armi spuntate perché non riescono a riconoscere le varianti.

Isolata in Sudafrica nel dicembre scorso, la variante sudafricana ha cominciato a diffondersi rapidamente, tanto che a fine gennaio aveva raggiunto ben 31 Paesi. È indicata con la sigla B.1.351 (ma è nota anche come 20H/501Y.V2), è stata la seconda variante a essere identificata dopo quella inglese ed è emersa in modo indipendente da quest’ultima, con la quale ha comunque in comune alcune mutazioni.

Sempre a Varese era stato identificato il primo caso della variante brasiliana.

(La Repubblica)

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