23 Aprile, 2024
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Bracciano in: un progetto per tornare a conoscere e a riconoscersi nel Castello Odescalchi

Se non sei di Bracciano, che tu sia un esperto di gossip o un curioso di temi storico-artistici, la prima immagine che ti verrà in mente al sentir pronunciare il nome di questo paese è il prospetto del Castello Odescalchi.

 

Nell’immaginario di chi non vive a Bracciano, Bracciano è il suo Castello.

 

Una sineddoche lecita se si considera l’eccezionalità artistica del monumento e senza dubbio condivisibile se, parlando di “Bracciano”, intendiamo riferirci anche alla sua popolazione. Come noto, infatti, è proprio nel patrimonio culturale che risiede l’identità di una comunità.

Il rapporto che lega i braccianesi al Castello è, tuttavia, meno forte di quanto ci si aspetterebbe. Quanti, tra noi, possono vantare una solida conoscenza delle sue collezioni e della sua storia? Quanto indietro dovrebbe andare la nostra memoria se ci fosse chiesto di indicare l’ultima volta che abbiamo visitato il Castello? E se ci venisse domandato di descrivere la nostra esperienza di visita, cosa ricorderemmo? La conferenza sarà occasione per riflettere su queste criticità e presentare alcune idee di didattica museale attraverso le quali tentare di colmare il distacco ad oggi esistente tra monumento e comunità.

 Flaminia Conti, biografia

E’ nata e vive a Bracciano. Si è laureata in Storia dell’Arte presso la Sapienza Università di Roma, dove nel 2019 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca e dove attualmente frequenta la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici.

Nel 2014 è stata titolare di una borsa per viaggio di studio all’estero presso l’Accademia Nazionale di San Luca in occasione della quale ha svolto ricerche in Inghilterra presso la Royal Academy of Arts. Nello stesso anno ha frequentato e conseguito il diploma del corso di Perfezionamento organizzato dal Ministero delle attività culturali e del turismo e dall’Università degli Studi Roma Tre “La tutela del patrimonio culturale: conoscenza storica e diagnostica scientifica per il contrasto alle aggressioni criminali”.

Dal 2016 è Cultore della Materia in Storia dell’Arte moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma.

I suoi interessi di ricerca si orientano sui rapporti culturali intercorsi nel XVIII secolo tra Italia ed Europa, con particolare riferimento alla tradizione classicista e al contesto accademico.

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