29 Marzo, 2024
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Entro la fine del 2020 si potrà speculare sull’acqua

L’acqua diventerà una commodity come l’oro e il petrolio e potrà servire come strumento di risk management contro la carenza idrica. Un’iniziativa destinata a sollevare rischi e polemiche.

È il bene più prezioso al mondo. Senza non ci può essere vita. Parliamo dell’acqua ed entro il 2020 sarà un bene su cui sarà possibile speculare.

Come spiegato dal IlSole24Ore, l’acqua diventerà una commodity a tutti gli effetti, come l’oro e il petrolio, e potrà essere negoziata all’interno di una borsa valori.

Ad annunciarlo è il Cme Group, la più grande piazza finanziaria di futures contracts, in collaborazione con il Nasdaq, che ha lanciato il primo contratto sull’acqua come strumento per gestire il rischio sul mercato idrico della California dopo i devastanti incendi dell’estate appena trascorsa.

Acqua e speculazione finanziaria

La carenza di acqua interesserà due terzi della popolazione mondiale entro il 2025” ha spiegato Tim McCourt, responsabile dell’indice azionario e dei prodotti di investimento alternativi per Cme.

La scarsità d’acqua rappresenta un rischio crescente per le imprese e le comunità in tutto il mondo, e in particolare per il mercato dell’acqua della California che da solo vale 1,1 miliardi di dollari”.

Il future sull’acqua, quindi, servirà come strumento di risk management, per aiutare le municipalità, le aziende agricole e le imprese industriali a proteggersi dai rischi economici legati alle carenze idriche.

Con il tempo, il Cme si augura che quello sull’acqua diventi un indice benchmark, così che le aziende di tutto il mondo possano misurare, “economicamente” parlando, il livello di allarme idrico.

Una persona su tre senza acqua sicura

Quando la mancanza di acqua scatena guerre e spinge a nuove ondate migratorie, il valore del contratto sale. Questa idea dell’acqua come fonte di speculazione finanziaria è destinata a far discutere: dieci anni fa le Nazioni Unite inserivano l’accesso all’acqua potabile tra i diritti umani universali e fondamentali”.

Ma dopo tutto questo tempo ancora una persona su tre continua a soffrire uno scarso accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari.

Se le risorse idriche, sempre più scarse, entrano nel mercato speculativo è perché qualcuno disposto a investire già c’è. Si parla di Michael Burry, operatore di borsa, diventato famoso per le sue scommesse contro i prestiti ipotecari subprime presenti nel libro, poi divenuto un film, “The Big Short” (La grande scommessa).

E poi esistono già fondi d’investimento specializzati con titoli legati all’andamento dell’acqua. Ma con i future, scrive IlSole24Ore, si entra in una dimensione diversa e finora inesplorata”.

(Cure-naturali.it)

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