29 Marzo, 2024
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Bracciano, lettera del Comitato Montebello: Diffida al Sindaco per le fidejussioni

Riceviamo e pubblichiamo

 

Dr. Armando Tondinelli, sindaco di Bracciano
Segretaria comunale
Capo-area Legale
Capo area Urbanistica
e p. c.:
Tutti i Consiglieri e gli Assessori comunali
Sign. Prefetto di Roma
Procura della Repubblica di Civitavecchia
Procura della Corte dei Conti

Bracciano, 18-11-2020

 

Oggetto; Montebello – Diffida al Sindaco per le fidejussioni

 

Signor Sindaco, dopo 10 anni di processo civile, il Tribunale di Civitavecchia ha deciso che il Comune di Bracciano ha diritto ad escutere una delle due fidejussioni, quella da 1.000.000 di euro. Per l’altra, anteriore, da 100.000 euro, è scattata la prescrizione, per l’inerzia e l’incapacità della Burocrazia, che chiese l’accesso alla polizza in modo così maldestro da farselo respingere, provocando così all’erario un danno d’uguale importo. Il Tribunale ha inoltre chiesto a un proprio Ctu di accertare il quantum delle opere d’urbanizzazione incomplete e/o non a norma. Con delibera di Giunta, anche ella, signor Sindaco, ha deciso la nomina d’un Ctu di parte. Ma non ha ancora definito il nome. Noi auspichiamo che sia un Tecnico esperto della vicenda (gli ex-collaudatori Fusco e Cavalieri, ad esempio), e non un Neofita, che costerebbe di più e potrebbe più facilmente sbagliare, danneggiando il Comune.

E ciò perché nel frattempo, in altre sedi giudiziarie, si sta dispiegando un tentativo dell’ex-Lottizzatore di ridurre drasticamente il valore monetario di tali opere, per alleggerire la propria esposizione debitoria, in danno dell’erario. Non sembra che finora il Comune abbia contrastato tale tentativo con sufficiente efficacia.

L’ex-Lottizzatore insiste soprattutto sulla via Principale d’accesso, adducendo una “Carta scritta” d’un ex-Amministratore, che gli consentirebbe di “abbonargliela”, allargando in compenso quella privata di sua proprietà con servitù di transito ab immemorabili, che si diparte dall’Acquedotto. Noi non conosciamo né quella “Carta”, né lo Sprovveduto che l’avrebbe firmata. Sappiamo soltanto che, qualora esistesse, è “carta straccia”. Tale strada, infatti, come notava l’ex collaudatore Fusco, è fuori dalla  lottizzazione, è proprietà privata, non è stata ceduta gratis al Comune, non esiste alcuna variante di PrG o di PdL, approvata da Consiglio comunale e Regione. E’ un “motu proprio” individuale, privo di rilevanza giuridica. Qualora l’ex-Lottizzatore se ne ritenesse danneggiato, ha diritto a citare lo Sprovveduto, levandogli la pelle.

Ci permettiamo di rinfrescare la memoria a lei, alla Segretaria e ai Capi-area.

Al Comune giacciono due soli collaudi finali, mai contestati in giudizio.

Il primo. Il n. 13809 del 24-5-2003, a firma dell’ing. Vincenzo Fusco (all’epoca della Giunta di centrodestra, ove ella era magna pars), che elenca le opere d’urbanizzazione incomplete e/o non a norma, definendole non collaudabili. In particolare egli afferma. a) – “La rete di raccolta acque superficiali (…) è incompleta, poiché manca il tratto terminale, che prevede l’attraversamento della ex SS 483 (…). Poiché non s’è assicurato lo smaltimento delle acque meteoriche, si crea un potenziale pericolo d’allagamento”. b) – “L’impianto di pubblica illuminazione (è) difforme dalla tipologia progettuale per i pali e i corpi illuminanti. Inoltre l’ubicazione dei pali sui marciapiedi diminuisce la sezione del marciapiede stesso, (sì) da non renderlo idoneo al passaggio dei mezzi per i non deambulanti”. c) – “I parcheggi (…) Nord ed Est sono parzialmente difformi dal progetto (per) quote e ubicazione”. d) – “La strada Principale di accesso dalla SS 483 non risulta realizzata, né l’accesso pedonale in corrispondenza della stessa SS, né il parcheggio previsti. L’accesso (…) avviene attraverso due strade (…) in totale difformità dai progetti approvati, in particolare la prima, per gran parte del tracciato, è esterna all’area di lottizzazione”. e) – Per le aree a verde (…) non risulta sistemata la parte centrale dell’area di lottizzazione, a quota più alta, che, oltre la sistemazione a verde, prevede (…) una serie di camminamenti pedonali”. Certamente per una svista, il Collaudatore dimentica il completamento dell’asfalto in via delle Ginestre.

Il secondo collaudo. E’ il 4759 del 12-2-2009, a firma dell’arch. Massimo Cavalieri (Giunta di centrosinistra). Esso conferma i rilievi dell’ing. Fusco e quantifica in 954.000 euro (denaro d’allora) le urbanizzazioni non realizzate e/o non a norma. Eccole. a) – “Completamento del corpo stradale (strade laterali) = euro 325.000. b) – Completamento pubblica illuminazione con pali e corpi illuminanti conformi alla normativa (strade laterali) = euro 63.000). c) – Completamento pubblica illuminazione con pali e corpi illuminanti conformi alla normativa (viabilità interna) = euro 36.000. d) – Completamento verde pubblico, parco e percorsi pedonali con movimenti-terra, tracciamenti, viali pedonali, piantumazione = euro 150.000. e) – Completamento e sistemazione dei marciapiedi esistenti, con eliminazione delle barriere architettoniche e completamento delle pavimentazioni = euro 80.000. f) – Sistemazione di pozzetti e strade esistenti (messa in quota, chiusini…) = euro 60.000. g) – Realizzazione svincolo carrabile come da progetti urbanistico ed esecutivo con pubblica illuminazione, aree a parcheggio, illuminazione con pali stradali a norma = euro 240.000. Totale: euro 954.000”.

Postille. 1) – Da allora nessuna nuova urbanizzazione s’è realizzata. 2) – Anche qui, per una svista, da entrambi i collaudi manca il parco-giochi per Bimbi, davanti al “ristorante”, previsto in Convenzione, per noi irrinunciabile.

Un po’ di storia. Ella, signor Sindaco, conosce bene le nostre tragedie fin dal 28 ottobre del 2017. Ed è agli atti. Nel prendere la parola al Consiglio comunale open, da lei lodevolmente indetto, il Presidente pro-tempore del Comitato Montebello lesse un documento scritto, pubblicato poi su Terzo Binario e L’Agone. Vi s’affermava, tra l’altro: “Montebello (nel 1985) nacque sotto cattive stelle. La leadership politica d’allora (: ndr: ella aveva ancora i calzoncini corti) si dibatté fra tempeste giudiziarie. Ai primi anni ’90 Braccianopoli ne annientò la Dirigenza. Che avrà la prescrizione penale, non contabile. La II sezione d’appello Corte dei Conti emise una sentenza definitiva,  la 206 del 20-9-2007, confermata da Cassazione sez. un. 23681 del 9-11-2000”. A pg. 15 si certificò una corruzione continua: “(v’è) una consolidata prassi di illecite dazioni” su “tutti gli appalti, conferimenti e concessioni varie a privati”, senza “escludere che altri ex-amministratori (siano) partecipi degli illeciti”. Anche alcuni Successori avranno tempeste giudiziarie, conclusesi però in una selva di assoluzioni piene, con grave pregiudizio, stavolta, per la credibilità di  taluni Organi Investigativi.

“E’ comunque in un quadro così chiacchierato e sfilacciato”, aggiungevamo al Consiglio open, che accade l’incredibile. “Subiamo da 30 anni le illegalità del Comune, che, con continue regalie amministrative illegittime ha consentito all’ex-Lottizzatore e succedanei: a) – di costruire e vendere le villette, con lauti profitti, senza completare le opere d’urbanizzazione (…); b) – di deturpare il Villaggio, a firma dell’archistar Portoghesi,  trasformandolo in un letamaio (ndr: e in una jungla inestricabile d’erbacce e rifiuti); c) – di “vendere” a srl del suo entourage le aree comunali (strade comprese!), costruendoci un ristorante, extra indici edificabili e in surplus sulla concessione”. (Con una chicca: deviando una strada, senza una variante di Prg o di PdL. Per detto ristorante la Regione nominò un Commissario ad acta, che ha riconosciuto le parti abusive, perché in surplus sulla concessione, senza incontrare tuttavia la sua collaborazione, signor Sindaco, che si ostina a non procedere alle demolizioni, costringendo il Commissario ad inviare il dossier in Procura). La vendita, peraltro, di strade ed aree comunali, è forse la vicenda più allucinante, “maturata non si capisce in qual brodo culturale”. Somiglia “alla gag in cui Totò vende la Fontana di Trevi”.

Allora, fresco Sindaco, ella apprezzò la nostra relazione e ci garantì il suo impegno per la legalità. Tranne poi a scordarsene, fin alla rottura usque ad effusionem sanguinis contro di noi, danneggiati dalle illegalità e suoi eventuali elettori, per difendere gli illegittimi interessi del Danneggiante, che peraltro non vota qui, No, non lo capiamo. Né allora né dopo, d’altro canto, vi furon Consiglieri d’alcun Gruppo, che contestassero la nostra relazione. Idem per gli Assessori, per il Pubblico (compresi i Fiduciari dell’Ex-Lottizzatore), per i Lettori di Terzo Binario e L’Agone.

Rebus sic stantibus, noi, signor Sindaco, la diffidiamo formalmente a  controllare la Segretaria comunale e i Capo-area Legale e Urbanistica, affinché una loro eventuale inerzia o pressappochismo nell’informare esaurientemente i Ctu, non danneggi le finanze del Comune. Altrimenti le comunichiamo fin d’ora che denunceremo alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, gli Amministratori, i Funzionari e chiunque possa avere in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo agevolato il depauperamento delle casse comunali.

Dr. Amedeo Lanucara
(Presidente Comitato Villaggio Montebello)
Gen. Feliciano Mancini, vicepresidente
Amm. Luigi D’Elia, past president
Dr. Alberto Perra, past president
Sign. Enrico Ricciatti, segretario
Sign. Giorgio Pastori, tesoriere
Sign.ra Francesca Giansanti, componente Direttivo
Sign.ra Giancarla Bonalumi, componente Direttivo

 

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