18 Aprile, 2024
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Verso nuovo Dpcm lunedì. Ipotesi stop spostamenti tra regioni

Si ragiona su ulteriori restrizioni. Boccia: “Chiusure a livello territoriale”. Scuole nel mirino: si valuta didattica a distanza dalla terza media

Potrebbe arrivare già lunedì il nuovo Dpcm di novembre con la stretta per arginare l’avanzata del Coronavirus in Italia (l’ultimo bollettino)A imprimere l’accelerata lo stesso premier Giuseppe Conte. Non sarà probabilmente il lockdown generalizzato temuto da molti italiani, ma si avranno “una, due o tre settimane di stop a livello territoriale“,  come ha anticipato oggi il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia. Il giro di vite si dovrebbe quindi realizzare con un decreto di Conte, dove inserire magari anche ulteriori misure di contenimento. Tra queste prende quota lo stop agli spostamenti tra regioni, ipotesi al vaglio per rendere più efficaci le chiusure locali. Resterebbero comunque salvi motivi di lavoro, salute e urgenza. Il blocco viene caldeggiato, a quanto si apprende, dal ministro della Giustizia e capodelegazione M5S, Alfonso Bonafede. Ma ancora nessuna decisione è stata presa. Alcune novità potrebbero riguardare i negozi, ma sul punto ancora si cerca convergenza.

Conte stringe i tempi: ha incontrato oggi i capidelegazione del governo e li vedrà nuovamente domani per trovare una quadra. Alla riunione di questo pomeriggio erano presenti anche Silvio Brusaferro, Franco Locatelli, Agostino Miozzo e Domenico Arcuri. Il Comitato Scientifico è in allerta e deve esprimersi su eventuali nuove restrizioni. Motivo per cui si è riunito d’urgenza stasera, per fare il punto e fornire il parere su quali zone necessitino il lockdown. Verranno sentite anche le Regioni, con l’obiettivo di trovare una sintesi comune e condivisa.

Se stretta sarà, come pare inevitabile, bisognerà capire dove verranno adottate le nuove misure. Il criterio dovrebbe essere quello dell‘indice Rt: dove questo valore risulta più alto, probabilmente oltre 2 – ovvero la soglia di ‘scenario 4’ -, arriveranno i lockdown. E bisognerà ragionare anche e soprattutto, sulle grandi città, Milano in testa, con Napoli, Roma, Torino  e Bologna a seguire. La sensazione è che sulla scelta un peso decisivo avrà il parere del Cts.

Scuole

Tema centrale resta poi quello delle scuole chiuse: oggi il premier Conte per la prima volta ha ammesso che la “didattica in presenza è a rischio”. Tra le ipotesi quella di didattica a distanza dalla terza media.

(Quotidiano.net)

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