23 Aprile, 2024
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Botta e risposta Zangrillo-Galli: mi denunci, non posso il reato non esiste

Zangrillo contro Galli: “Mi accusa, mi denunci”.

Galli: “Non posso, il reato di negazionismo e riduzionismo non esiste”

 

Zangrillo

“Il professor Galli mi accusa velatamente e nemmeno troppo velatamente. Mi denunci”. Il professor Alberto Zangrillo, prorettore dell’Università San Raffaele, a L’aria che tira si esprime così, sollecitato sulla presunta contrapposizione tra il fronte ‘ottimista’ e quello ‘pessimista’ nell’analisi dell’emergenza coronavirus.

“Ho sempre cercato di non creare i due partiti. Se proprio vogliamo banalizzare, mi viene da fare un’osservazione. Quelli che sono più ottimisti e che hanno dimostrato meno enfatizzazione catastrofista hanno un contatto più diretto con la realtà clinica. Stiamo vivendo e narrando qualcosa che appartiene all’Europa e al mondo, non solo all’Italia. Bisogna affrontare tutto questo in modo tranquillo, organizzato e responsabile”, dice Zangrillo.

“Tutti noi stiamo facendo del nostro meglio, cooperando con le regioni di riferimento, per mantere la situazione sotto controllo. Voglio fugare ogni dubbio: il professor Galli trova sempre il tempo di accusarmi velatamente e nemmeno troppo velatamente, Io questo tempo non lo trovo, ho sempre cercato di essere rispettoso. Però gli do un consiglio: questo accusare senza fare mai apertamente il nome forse è figlio della sua antica militanza sessantottina, di cui si fa vanto. Il nemico veniva additato senza nominarlo. Lui ha un modo semplice per risolvere il suo problema: faccia una denuncia alla procura della Repubblica contro il professor Alberto Zangrillo”, aggiunge.

Galli

“Non posso querelarlo perché il reato di negazionismo e riduzionismo non esiste in questo paese. Forse per fortuna…”.

Il professor Massimo Galli, responsabile del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, a Cartabianca risponde così alle domande sulle dichiarazioni rilasciate oggi dal professor Alberto Zangrillo.

(AdnKronos)

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Serrato botta e risposta tra Alberto Zangrillo e Massimo Galli, entrambi massimi esperti di coronavirus.

I due medici, uno responsabile del reparto di malattie infettive del Sacco di Milano, l’altro prorettore del San Raffaele, sono al centro dell’ennesimo scontro mediatico sul Covid. Diverse, infatti, le loro posizioni sull’argomento. “Il professor Galli mi accusa velatamente, e nemmeno troppo. Mi denunci”, ha detto Zangrillo ieri 27 ottobre a L’Aria che Tira.

Galli, infatti, in un’altra occasione aveva parlato di una folle estate di liberi tutti, senza mai nominare il medico di Berlusconi, che però a maggio aveva definito il virus “clinicamente morto”.

Immediata la replica del primario del Sacco: “Denunciarlo? Non posso – ha detto la stessa sera a Cartabianca, su Rai3 -. Non posso querelarlo perchéil reato di negazionismo e riduzionismo non esiste in questo Paese. Forse per fortuna”. Aggiungendo: “Ciascuno è responsabile di quello che dice e delle basi scientifiche su cui parla. Non mi voglio iscrivere tra coloro che hanno sottovalutato la cosa neanche vagamente”.
(Libero)

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