20 Aprile, 2024
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Amadeus: “Sanremo? nessun piano B, con il pubblico o nulla”

Non c’è nessun piano B per il Festival di Sanremo, deve essere nella totale normalità. O si fa con il pubblico o nulla”: così, senza giri di parole, il conduttore Amadeus ha parlato della gara canora più famosa d’Italia, al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani. “È impensabile un Ariston vuoto, o con il pubblico distanziato e poi l’orchestra, ogni due metri. E chi lo dice a Fiorello che non può sputarmi l’acqua sul collo?”, ha aggiunto lo showman.

“Il 17 dicembre su Rai 1 ci sarà la serata finale di Sanremo giovani, ma saranno presentati anche tutti i big che saranno in gara”,

ha continuato il direttore artistico e presentatore del prossimo Sanremo, “speriamo il prossimo sia il primo post Covid. È un po’ presto per dire come sarà, è stata resa nota la data, dal 2 al 6 marzo, un mese dopo l’anno scorso. Vogliamo essere positivi, inteso come pensiero ovviamente e pensare che a marzo si possa tornare alla normalità. Ora partiamo con la musica, con la parte legata a Sanremo giovani”, ha proseguito, “la musica è la priorità. Dal primo settembre sono iniziati ad arrivare i pezzi e tutta la prima parte fino a novembre e quasi del tutto incentrata sulla musica. Avremo il piacere di ascoltare centinaia di canzoni”.

“Il coronavirus lascia alla tv la capacità di adattarsi”, ha spiegato Amadeus, “senza il pubblico stiamo facendo una tv che non avremmo mai immaginato di fare,

neanche a febbraio quando abbiamo fatto Sanremo nella totale normalità. Venti giorni dopo ho fatto I soliti ignoti senza pubblico e con la distanza tra i concorrenti e gli ‘Ignoti’. Ora non vediamo l’ora di tornare alla normalità”. Lo ripete: “Il Festival 2021, quello che per me è il 70+1, deve essere il primo post Coronavirus, quello della rinascita: deve essere il festival della normalità dopo la pandemia”.

Pacato, com’è nel suo stile, Amadeus fa capire che ha le idee chiare e quello dell’abbraccio col pubblico è il punto fermo: “È impensabile un Ariston vuoto, o con il pubblico distanziato, l’orchestra con i musicisti ogni due metri.  Per cui, se dovessimo capire che ancora non si può fare senza mascherine l’unica soluzione sarebbe allontanarsi”. E’ ottimista di natura, ci crede. “Vogliamo essere positivi, inteso come pensiero ovviamente”, osserva il presentatore, “e pensare che a marzo si possa tornare alla vita di una volta, alla quotidianità”. “Ora partiamo con la musica, che è la priorità, con la parte legata a Sanremo giovani”, ha proseguito ” Dal primo settembre sono iniziati a arrivare i pezzi e avremo il piacere di ascoltarli”.

Dal 7 settembre sono previsti  gli incontri con le case discografiche sia per i Big che per i Giovani.

Da ottobre, poi, su Rai1 partirà ‘Ama-Sanremo’: cinque puntate con le esibizioni degli esordienti fino al 17 dicembre quando ci sarà la finale di Sanremo Giovani in prima serata su Rai1. All’appuntamento arriveranno 10 giovani, 6 parteciperanno al Festival. A loro si aggiungeranno due scelti da Area Sanremo, “in modo da arrivare a 8 giovani in gara, come l’anno scorso”. Il 17 dicembre poi, svela Amadeus, verranno presentati tutti i big. “Prima di Natale sapremo quindi tutto il cast musicale che salirà sul palco del Teatro Ariston”.

Dialogando con Aldo Cazzullo, spiega come sia importante condurre il Festival, ma fare anche il direttore artistico. “Non è presunzione – spiega – ma il Festival è la cosa più importante per uno che fa il mio lavoro, è come la Nazionale per un calciatore. E io sento un grande senso di responsabilità, nel bene e nel male, per quello che accade. La responsabilità non può essere a metà, deve essere completa, è ovvio che devo scegliere anche i brani. L’anno scorso ne ho ascoltati 845, di cui 300 solo dei Big. Per quest’anno si prevede che arriveranno almeno 200 canzoni in più”. Racconta che ha seguito il consiglio prezioso di Pippo Baudo, che gli spiegò: “Tu le canzoni devi ascoltarle, cento, duecento volte: le devi fare tue, impararle a memoria. Così ho fatto. Aveva ragione. Le canzoni l’anno scorso le ho ascoltata sempre… giorno e notte – racconta Amadeus – A casa, in auto, tanto che al semaforo dovevo abbassare il volume altrimenti rischiavo che le sentissero”.

(La Repubblica)

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