25 Aprile, 2024
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Corsa al Campidoglio, Letta si chiama fuori: “Non sono in partita”

Virginia Raggi si è portata avanti, ricandidandosi e dichiarando in un intervista al Fatto Quotidiano di guardare a sinistra.

E ora, spiegano in Campidoglio, “la sindaca può mettersi seduta e aspettare le mosse delle opposizioni”. In particolar modo quelle del Pd, per ora preso dalle Regionali di settembre ma comunque a caccia di un candidato per le prossime Comunali. Un big se possibile. Che, però, non risponderà al nome di Enrico Letta. L’ex premier si è tirato ancora una volta fuori dalla corsa al Campidoglio: “Non sono in partita. Non sono romano, faccio altre cose. In questo momento penso sia importante che per Roma ci sia un bravo o una brava sindaca romana”.

Il “no” di Letta, nome che scaldava (e non poco) i dem romani, lascia aperta soltanto un’altra strada. L’obiettivo ora è convincere David Sassoli, presidente del Parlamento europeo.

Una missione complicata, perché il giornalista piddino dovrebbe lasciare la guida dell’emiciclo di Strasburgo con almeno 6 mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza della carica.

Con un secondo rifiuto resterebbero le opzioni capitoline, le primarie di quel “centrosinistra compatto” di cui parla il capogruppo del Pd in Campidoglio, Giulio Pelonzi. Alla competizione sono già da ora pronti a partecipare Sabrina Alfonsi, Giovanni Caudo e Amedeo Ciaccheri, rispettivamente presidenti del I, III e VIII Municipio. In corsa ci sarebbe anche Tobia Zevi, giovane attivista e presidente dell’osservatorio “Roma! Puoi dirlo forte”. Una rosa di nomi da allargare a possibili candidati di Italia Viva e civici.

Esclusa la convergenza con il M5S di Virginia Raggi. La presenza della sindaca, come ha chiarito soltanto pochi giorni fa Daniele Leodori, vice di Nicola Zingaretti alla Regione, non permette di raggiungere nessun accordo tra dem e grillini.

Il Pd allora lavora all’alternativa a Raggi: “Si ricandida? Ai pentastellati piace perdere facile – attacca Stefano Pedica della direzione romana del Pd – perché non ci sono dubbi sul fatto che i romani manderanno per sempre a casa il sindaco peggiore della storia di Roma. Davanti allo scempio degli ultimi anni, è assurdo solo pensare a un secondo mandato della sindaca grillina. Non possiamo chiudere gli occhi sulla debacle del trasporto pubblico e sul fatto che la capitale è diventata terra di nessuno. Lavoriamo all’alternativa”. A un nome che possa mettere d’accordo tutti. Oppure a primarie di coalizione.

(La Repubblica)

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