19 Aprile, 2024
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Nantes, confessa il volontario accusato di aver appiccato l’incendio alla cattedrale

Una settimana dopo l’incendio nella cattedrale di Nantes il volontario della diocesi, che era stato fermato e poi rilasciato, ha confessato di aver provocato il rogo accendendo i tre inneschi all’interno della chiesa.

L’avvocato dell’uomo, in difficoltà con il rinnovo del permesso di soggiorno, ha detto che il suo cliente era “pieno di rimorsi” e che la confessione è stata “una liberazione”.

Poche ore dopo il rogo che il 18 luglio scorso ha distrutto completamente l’organo centrale della cattedrale gotica di San Pietro e Paolo di Nantes, frantumato le vetrate e annerito l’interno della chiesa XV secolo, le autorità francesi avevano arrestato un 39enne ruandese, volontario a cui era affidato il compito di chiudere il portone e assicurasi che tutto fosse in ordine.

Dopo averlo interrogato, i gendarmi lo avevano rilasciato. Si trattava di una procedura di indagine normale, avevano affermato i funzionari. L’incendio era apparso doloso già dopo i primi rilievi. 

Fermato nuovamente questo fine settimana per ulteriori interrogatori, il volontario ha ammesso la responsabilità dell’incendio, come ha confermato il suo avvocato, Quentin Chabert. “Ha confessato e si rammarica dei fatti. Questo è certo. È pentito”.

Il procuratore di Nantes ha affermato che il 39enne ha acceso tre fuochi: due agli organi della cattedrale e uno a un quadro elettrico. Il movente resta sconosciuto.Ora rischia una pena di dieci anni di carcere

(La Repubblica)

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