24 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

La Sicilia chiede lo stato di calamità per Lampedusa

Non si fermano gli sbarchi, dopo i 618 arrivi di venerdì. “Conte non dà risposte immediate”, dice il governatore Musumeci, “il dramma dei migranti non può pesare solo su questa terra”

Frontiera caldissima quella di Lampedusa, dove non si fermano gli sbarchi. Dopo l’ondata di ieri, ancora approdi: in mattinata, sono arrivate tre imbarcazioni con a bordo, rispettivamente, 78, 15 e 80 migranti. In tutto sono 791 le persone arrivate in 48 ore. La prefettura ha predisposto un piano straordinario di trasferimenti. È stata attivata una corsa speciale del traghetto di linea per trasportare a Porto Empedocle 250 migranti. Per altri 70 deciso il trasferimento con due motovedette con arrivo attorno alle 22 a Porto Empedocle.
Nell’hotspot dell’isola, completati i trasferimenti, successivi al test sierologico anti Covid-19, resteranno circa 300 migranti, salvo successivi approdi, a fronte di una capienza di 95. In mattinata la visita del presidente della Regione, Nello Musumeci, e dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza.

“Ho fatto presente al governatore – ha detto all’AGI il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello – che il governo nazionale da oltre due settimane non risponde alle nostre sollecitazioni legate alla dichiarazione dello stato di calamità che consentirebbe concreti e significativi interventi per fronteggiare l’emergenza”. Ha ancora affermato: “Chiedo ufficialmente che venga qui insieme al presidente della Regione, o ci convochi a Roma per una riunione allo scopo di esaminare lo stato di calamità dichiarato dalla presidenza della Regione”.

“Non passi l’idea che la Sicilia sia un campo profughi”

Finora, ha sottolineato Musumeci, “è stata la Regione a colmare le lacune dello Stato, in un lembo di terra che soffre tantissimo una grave crisi economica e sociale, cui si aggiunge una seria preoccupazione sul piano sanitario. A lungo termine lavoriamo per la realizzazione di una struttura ospedaliera, ma il fenomeno degli sbarchi deve essere al centro dell’Agenzia nazionale, per evitare che passi l’idea che Lampedusa e la Sicilia siano un campo profughi, ma soprattutto perché i controlli non rispettano le regole vigenti”.

Ieri sera, ha denunciato il presidente della Regione, “sono partite centinaia di migranti senza essere stati sottoposti a tamponi o ai test. Abbiamo chiesto al governo nazionale di dichiarare lo stato d’emergenza e Roma fa finta di non sentire, ma se Conte non dà risposte immediate, saremo noi a ricordare a Roma quali sono i veri problemi e soprattutto le vocazione di Lampedusa e la Sicilia. Il dramma dei migranti non può pesare solo su questa terra. Cinismo nazionale e cinismo europeo… questo è un dramma di cui non puo’ farsi carico soltanto la Sicilia”.

(Agi)

 

Ultimi articoli