25 Aprile, 2024
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Spaccio di droga tra Cerveteri e Ladispoli, tra gli arrestati anche un poliziotto

L’agente della polizia stradale faceva parte di un’organizzazione dedita al traffico di cocaina purissima

Cocaina purissima a prezzi calmierati. Così la banda gestiva le piazze dello spaccio tra Cerveteri e Ladispoli. A gestire il traffico di stupefacenti anche un poliziotto, Vincenzo Radicchi: sovrintendente capo della sottosezione polizia stradale di Cerveteri. Già agli arresti domiciliari dallo scorso 26 febbraio, perché sorpreso a spacciare cocaina in via delle Viole a Cerveteri. Nella maxi operazione sequestrata droga per 300mila euro.

L’inchiesta sullo spaccio del litorale romano dei carabinieri della compagnia di Civitavecchia era iniziata lo scorso novembre. Questa mattina all’alba sono scattati gli arresti per otto  persone. Per tutti l’accusa è detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione è scaturita grazie alle serrate indagini condotte dai carabinieri che dallo scorso novembre hanno avviato controlli e accertamenti su due noti pusher di Cerveteri. I militari della sezione Operativa hanno quindi iniziato a ricostruire la fitta rete di scambi accertando lo spaccio di cocaina, marijuana e hashish.

L’inchiesta ha anche accertato che gli indagati gestivano la piazza dello spaccio tra Ladispoli e Cerveteri, con una solida rete di collegamenti con i fornitori.

Infatti, tutti avevano canali di approvvigionamento dello stupefacente autonomi e talvolta si vendevano la droga tra loro per poterla rivendere, a loro volta, ai propri clienti quando ne erano sprovvisti. Tale “alleanza” consentiva di calmierare il prezzo di vendita al dettaglio delle dosi. La droga era di purissima qualità: la “Rolex” proprio per apprezzarne l’elevato valore. Altre 23 persone, durante le indagini, sono finite in manette in flagranza di reato.

Mentre sono stati sequestrati diversi chili di droga: 4 di cocaina, 6 di marijuana, 2 di hashish, 105 piante di marijuane e infine di 18 di fogliame di marijuana e 35mila euro in denaro contante ritenuto provento dello spaccio. Soltanto la droga sequestrata avrebbe movimentato un giro di affari di circa 300mila euro.

(La Repubblica)

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