18 Aprile, 2024
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Boris Johnson riapre: “Escluso il rischio di un secondo picco di contagi”

Dal 4 luglio tornano pub, ristoranti, cinema e musei, e si riduce il distanziamento sociale. Il premier avverte: “Siamo comunque pronti a nuove restrizioni se necessario”.

L’Inghilterra tenta il ritorno alla normalità dopo la pandemia di Covid-19 che in tutto il Regno Unito ha fatto oltre 42 mila morti. Il premier, Boris Johnson, ha annunciato dalla Camera dei Comuni il piano di allentamento del lockdown che entrerà in vigore dal 4 luglio con la riapertura di alberghi, pub e ristoranti. La distanza sociale minima verrà ridotta a un metro.

“Dopo aver imposto le restrizioni più severe in tempo di pace, ora siamo in grado di semplificare la vita”, ha dichiarato Johnson a Westminster. “Il nostro lungo letargo nazionale sta finendo”, ha aggiunto. “Non crediamo che attualmente vi sia il rischio di una seconda ondata di contagi che potrebbe sopraffare il servizio sanitario”.

Johnson, anche lui contagiato e ricoverato per quasi una settimana in terapia intensiva, ha tuttavia avvertito che ogni decisione è “reversibile”. Le misure annunciate si applicano solo per l’Inghilterra, le altre nazioni del Regno hanno adottato tabelle di marcia diverse in base alle proprie competenze. Molto colpita, la Scozia segue in particolare un approccio più cauto.

Oltre al settore alberghiero e della ristorazione, all’inizio di luglio potranno riaprire parrucchieri, attrazioni turistiche come musei o parchi di divertimento, cinema, biblioteche e strutture sportive all’aperto.

Piscine, palestre e discoteche dovranno aspettare.

“Si prevede un taglio di capelli con quasi la stessa impazienza di una pinta, soprattutto da parte mia”, ha ironizzato il capo dell’esecutivo, noto per la sua chioma bionda.

Ai primi di giugno, il governo aveva già autorizzato la riapertura di alcune scuole primarie, prima del rientro totale previsto per settembre. Se le misure annunciate oggi dovranno consentire un rilancio del turismo all’interno del territorio britannico, la questione degli arrivi dall’estero rimane in sospeso. Per evitare di importare casi di Covid-19 al momento del de-confinamento, il governo ha introdotto una quarantena di 14 giorni per chi arriva dall’estero, facendo irritare il settore delle compagnie aeree.

Secondo il Times, si sta preparando a esentare una decina di Paesi dalla misura, tra cui Francia, Spagna, Italia e Turchia. Il piano di Johnson, che nei giorni scorsi era stato criticato da piu’ parti per la “confusa” strategia di de-confinamento, ha incassato il parere favorevole anche del leader dei laburisti, Keir Starmer. “Il partito accoglie con favore la spinta dei cambiamenti e ritiene che il governo stia cercando di fare la cosa giusta, anche se restano diverse questioni ancora aperte, come quella del tracciamento”, ha affermato il leader d’opposizione.

(Agi)

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