28 Marzo, 2024
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M5S, 120mila euro da Italia 5 Stelle a Rousseau: esposto in procura

Non c’è pace nel Movimento 5 Stelle.

Qualche mese fa a creare scompiglio tra i pentastellati la notizia del trasferimento del fondo cassa (circa 120mila euro) dal ‘Comitato eventi nazionali’, che organizzò la festa di ‘Italia 5 Stelle’ a Rimini nel 2017, all’Associazione Rousseau.

Oggi il caso arriva in tribunale

grazie a un esposto indirizzato alla Procura di Milano da Lorenzo Borrèavvocato degli espulsi grillini. Il legale chiede di valutare l’operato del Comitato Italia 5 Stelle del 2017 in relazione alle informazioni fornite al pubblico in occasione della raccolta delle sottoscrizioni per l’evento Italia a 5 Stelle di Rimini e al trasferimento dell’avanzo di cassa della kermesse in favore dell’Associazione che oggi gestisce la piattaforma web del Movimento 5 Stelle.

Come raccontato dall’Adnkronos lo scorso 6 dicembre, nel bilancio 2018 di Rousseau si parla di un versamento di 119.800 euro a favore dell’Associazione presieduta da Davide Casaleggio, sotto forma di “contribuzioni da associazioni, partiti e movimenti politici”. Introiti che, viene spiegato nel rendiconto, “riguardano la devoluzione del residuo fondo del Comitato eventi nazionali creato nel 2017”. “Quel Comitato – afferma Borrè – fu creato da Casaleggio, Massimo Bugani e David Borrelli, i quali erano anche soci di Rousseau, ovvero l’Associazione che poi avrebbe beneficiato di quel versamento da 120mila euro”. Borrè, ex attivista grillino, nel settembre 2017 versò 10 euro sul conto corrente del Comitato proprio per monitorare l’impiego e la destinazione dei fondi. L’avvocato ha ottenuto dal notaio milanese Valerio Tacchini una copia dell’atto costitutivo del Comitato ‘Italia a 5 Stelle’, che nasceva, si legge nel documento, con lo scopo di curare “l’organizzazione, la promozione, il coordinamento, la gestione di tutte le future manifestazioni ‘Italia a 5 Stelle'”. Tuttavia quel Comitato fu sciolto, il fondo cassa andò a Rousseau e per le manifestazioni successive furono fondati dei nuovi Comitati ad hoc.

Nel 2018, per esempio, il Comitato che organizzò la festa al Circo Massimo – guidato questa volta dai deputati Sergio Battelli e Francesco Silvestri – partì ‘da zero’ e per racimolare i fondi necessari fu chiesto ai parlamentari M5S un contributo di 1.500/2.000 euro a testa.

Ma gli attivisti che nel 2017 decisero di contribuire con le loro donazioni alla realizzazione della festa di Rimini sapevano che le rimanenze sarebbero state devolute a Rousseau?

Per l’Associazione fondata da Casaleggio sì. In una nota ufficiale del 7 dicembre, la no profit scrive: “Come prevedeva lo Statuto, l’avanzo è andato all’Associazione Rousseau. Tutti i donatori sapevano dunque quale sarebbe stata la finalità dei soldi donati e dove sarebbero finite le eccedenze, dato che da quando esiste Rousseau è prassi farlo per ogni comitato del Movimento 5 Stelle”. L’articolo 16 dell’atto costitutivo prevede infatti che “se allo scioglimento del Comitato dovessero restare fondi a disposizione, questi verranno devoluti all’Associazione Rousseau”.

Ma – obietta Borrè – i donatori come facevano a saperlo, se l’atto costitutivo del Comitato non è mai stato pubblicato sul sito movimento5stelle.it né prima né dopo l’evento,

così come non vi è traccia, tuttora, del rendiconto ufficiale della manifestazione?”. Tra l’altro, sottolinea il legale, la pagina internet con il link per effettuare le donazioni “è stata cancellata e non è più disponibile”. Tramite il motore di ricerca wayback machine, tuttavia, si può risalire agli screenshot della pagina dalla sua pubblicazione alla sua cancellazione, “avvenuta – prosegue Borrè – verosimilmente a metà marzo 2018”.

“Come si può verificare, nel comunicato di invito alle donazioni non veniva affatto menzionata l’eventualità che i fondi residui potessero essere versati a Rousseau. Anzi”, insiste l’avvocato, “nello screenshot si legge: ‘Rendicontiamo ogni spesa e se dovessimo chiudere anche questo evento in attivo, utilizzeremo l’eventuale residuo per finanziare nuove iniziative'”.

Iniziative che, comunque, Rousseau dice di aver sostenuto anche grazie a quei proventi: “L’avanzo, come gli altri soldi donati a Rousseau dagli iscritti e dai sostenitori, è stato utilizzato per i servizi offerti dall’Associazione a iscritti e parlamentari del Movimento 5 Stelle, per esempio le parlamentarie del 2018 e le spese legali per i vari processi in corso per difenderci dai nemici del Movimento”, si legge sempre nel comunicato stampa del 7 dicembre. Ma l’avvocato Borrè sostiene che per “altre iniziative” debbano intendersi iniziative similari e quindi altre kermesse a 5 Stelle.

In uno scambio di mail avvenuto a marzo, Borrè chiede a Bugani il motivo dello scioglimento anticipato del Comitato,

che da statuto ha una durata di 10 anni, oltre alla copia dell’atto costitutivo e della delibera di scioglimento (“mai ricevute”, sostiene il legale). Bugani risponde che la decisione fu presa in seguito alle dimissioni di Borrelli dal consiglio direttivo del Comitato, avvenute il 13 febbraio 2018, e che quindi “sarebbe stato necessario cambiare la sede legale”, che era stata individuata a Treviso, dove Borrelli risiedeva.

Bugani – che lascerà Rousseau nel gennaio del 2020 – poi aggiunge: “In quel momento, si riteneva che l’organizzazione, la promozione, il coordinamento e la gestione di tutte le future manifestazioni ‘Italia a 5 Stelle’ potevano essere svolto dall’Associazione Rousseau. Per tale motivo il Comitato fu sciolto” e i fondi residui destinati a Rousseau. Giustificazioni che “giuridicamente non reggono” secondo l’avvocato Borrè in quanto, sottolinea, alle dimissioni di Borrelli “si poteva ovviare cooptando un nuovo componente o apportando modifiche allo statuto del Comitato”. L’organizzazione delle feste successive (quella del 2018 a Roma e quella del 2019 a Napoli), ad ogni modo, verrà affidata sempre a singoli Comitati creati ad hoc. Con la medesima clausola: i fondi residui vanno Rousseau.

Sui rapporti tra il M5S e l’Associazione Rousseau si sono accesi di recente anche i riflettori della trasmissione di Rai3 ‘Report’.

Inchiesta a cui Casaleggio ha replicato rivendicando la correttezza dell’operato della sua creatura. “Il giornalismo italiano – scrive sul Blog delle Stelle Casaleggio – ogni tanto inciampa nel paradosso del lampione. Il paradosso recita: ‘si cercano le chiavi perdute nella notte soltanto sotto il lampione perché è l’unico posto dove c’è la luce’. Nel caso specifico la luce splende su Rousseau che appartiene (secondo i dati forniti da Report) a quel 7% che ha fatto della trasparenza e della correttezza la sua bandiera, ma ovviamente non sul 93% delle altre associazioni con finalità politiche che non pubblicano neanche il bilancio”. Al post Casaleggio allega i grafici in cui “vengono illustrati con chiarezza i risultati, progetti e come Rousseau ha investito davvero i soldi nel 2019”.

(AdnKronos)

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