19 Aprile, 2024
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“La scuola adotta un monumento” 205° Circolo Didattico Anguillara S.

Per il secondo anno consecutivo anche quest’anno il 205° Circolo Didattico di Anguillara ha aderito al progetto nazionale “La Scuola Adotta un Monumento”, insieme alle Scuole della Rete del Lago di Bracciano, adottando come monumento proprio il Lago di Bracciano.

La parola chiave di questo progetto è la parola “Adottare”, che deriva dal latino adoptare: “desiderare, scegliere”; ed è proprio nello scegliere che s’instaura il legame tra chi compie la “scelta” e “l’oggetto” scelto. Il progetto ha infatti come fine la riscoperta dei beni culturali, siano essi opera dell’uomo o della natura, per dar loro nuova vita; adottare un monumento quindi per riscoprire il proprio territorio e le proprie radici, non solo per conoscerlo, ma anche per prendersene cura, valorizzarlo e promuoverlo.

Il filo conduttore dei due progetti del 205° Circolo Didattico, uno per la scuola primaria e uno per la scuola dell’infanzia, è stato la parola “Bellezza” declinata in maniera differente, ma avendo come comune denominatore il Lago e tutto ciò che intorno ad esso ruota.

La scuola primaria ed in particolare le classi quinte (sez. A/B/C/D/E) hanno adottato il monumentale complesso archeologico della Villa Romana dell’Acqua Claudia, una villa a struttura curvilinea di età Tardo-Repubblicana, realizzata probabilmente tra il 40 e il 30 a.C., la quale costituisce uno dei beni di maggior pregio presenti sul territorio del lago di Bracciano. Tale adozione è stata un modo per permettere ai bambini di prendere coscienza non solo dello splendore che il proprio territorio ricopriva nel passato, ma anche per porre l’attenzione sul profondo rispetto che l’uomo aveva per il mondo naturale in cui viveva e del quale non era un semplice fruitore, ma parte integrante ed artefice dello sviluppo.

Oggi, a causa dell’emergenza idrica, che ha interessato il nostro lago ed il suo comprensorio, questo rapporto di perfetto equilibrio tra uomo e natura è venuto meno… allora l’osservazione della progettazione di questa villa romana, dove l’acqua assumeva importanza sia per le proprietà estetiche che per i valori legati alla salute dell’individuo ed al rispetto del territorio, può aiutare le nuove generazioni ad adottare uno stile di vita più in armonia con il delicatissimo equilibrio che governa ogni ecosistema, nel quale tutto è strettamente correlato.

Nella storia narrata l’elemento fantastico che rompe il perfetto equilibrio tra Uomo e Natura è il mostro a tre teste Alcea, il quale, nutrendosi delle acque del lago, compromette in maniera determinante l’ecosistema lacustre, provocandone il depauperamento delle risorse idriche.

Nel percorso didattico seguito, 100 alunni hanno potuto sviluppare, attraverso varie attività (brani di tipo descrittivo, racconti storici, lavori grafico-pittorici, schede per la raccolta di dati, foto e riprese video) e grazie alla guida di esperti appartenenti ad Associazioni Culturali operanti sul territorio (“Antica Clodia”, “Parco Archeologico Naturalistico dell’Acqua Claudia”, “Saving Anguillara”) e in accordo con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma – la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, conoscenze approfondite sul complesso archeologico (aspetti architettonici, storici, funzione di edifici, aspetti di vita economica e sociale), nonché competenze ed abilità specifiche nel campo della ricerca.

Per la scuola dell’ infanzia invece sono quattro le sezioni ( B-F-C-L) del 205° Circolo Didattico di Anguillara, per un totale di 98 bambini di età compresa tra i tre e i sei anni, che hanno partecipato al progetto.

Le docenti si sono volute concentrare maggiormente sulla tematica della salvaguardia ambientale, facendo  però un lavoro misto tra arte e natura: infatti nel 2019 sono stati celebrati i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci ed è stato proprio il grande sogno di Leonardo cioè quello del volo ad ispirare e guidare il nuovo sogno dei nostri bambini.

Il titolo del progetto è stato infatti: “Dalla Bellezza di un volo sognato alla bellezza di un volo sul lago-Conosco, Amo, Proteggo e Custodisco”; ancora una volta la parola bellezza e i suoi molteplici significati, questa volta applicati non solo ad artefatti prodotti dall’uomo, ma anche alla natura e alle sue meraviglie. Attraverso varie attività i bambini delle quattro sezioni hanno conosciuto Leonardo da Vinci, prima bambino con il grande sogno del volo e poi inventore geniale che spinto proprio dal suo sogno ha ideato, disegnato e delle volte costruito le sue macchine volanti.

 

I bambini hanno realizzato con tecniche differenti, materiali di riciclo, mattoncini lego, disegni ecc le macchine volanti di Leonardo e giocando con queste hanno poi scoperto che Leonardo per realizzare le sue invenzioni aveva osservato e studiato il volo degli uccelli. Questo è stato il gancio che ha permesso alle docenti di introdurre e far conoscere l’avifauna che vive sul Lago di Bracciano, anche grazie al contributo dei Guardiaparco dell’Ente Parco di Bracciano e Martignano che hanno svolto sia degli incontri a scuola, ma che sono anche state le guide che hanno permesso di osservare dal vivo, attraverso un cannocchiale, una colonia di Cormorani che vive proprio vicino al lungo lago di Anguillara. Osservare le foto e i video del volo degli uccelli sul lago e poi vederli dal vivo, ammirando le loro evoluzioni nel cielo  ha reso i bambini consapevoli della fortuna che hanno nel vivere in mezzo a tanta bellezza e che questa va conosciuta, amata, protetta e custodita.

È nato così un nuovo grande sogno: proteggere il Lago di Bracciano e i suoi abitanti dalla plastica, dall’inquinamento, dallo spreco ingiustificato della sua acqua e soprattutto di far riscoprire ai “grandi” quanta bellezza ci circonda e che  questa va preservata.

Platone ricostruendo una falsa etimologia disse che la parola “bello” (kalòs) deriva dal verbo “chiamare” (kalèo), e la bellezza è proprio una chiamata, perché mostra l’unicità di qualcosa, ci spinge a “vederlo” ed in questi tempi incerti riscoprire, adottare, scegliere e prendersi cura del proprio territorio può essere un mezzo per riaccendere la speranza.

 

Le insegnanti referenti

Carmela Licata e Simona Piacentini

 

 

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