Fonte REPUBBLICA
Tre procure e una commissione d’indagine in Regione. Le residenze sanitarie assistite per anziani, fronte caldo del contagio nel Lazio, finiscono una volta di più nel mirino. Sì, perché ora sulle epidemie scoppiate nelle Rsa, dopo i pm di Roma e Civitavecchia, si sono messi a lavorare anche i magistrati di Velletri: i carabinieri del Nas hanno consegnato una prima informativa alla procura che vigila sull’area dei Castelli su quanto sta accadendo al San Raffaele di Rocca di Papa.
Non solo il caso del direttore sanitario senza titoli sollevato dalla Regione, nel dossier ci sono anche i dati sui pazienti ricoverati nella struttura e infettati dal coronavirus: sono risultati positivi almeno 69 pazienti sui 128 dell’ospizio, più 16 sanitari a loro volta contagiati e finiti in isolamento. Come detto, la procura di Velletri ha aperto un fascicolo sulla residenza del gruppo Tosinvest, riconducibile ad Antonio Angelucci, editore e deputato di Forza Italia. Per ora non ci sono indagati o ipotesi di reato, anche se per gli inquirenti si profila l’omicidio colposo.
Purtroppo, come sanno bene anche in Regione, non si tratta di un caso isolato. Per questo l’assessorato alla Sanità ha messo una squadra di tecnici sul dossier Rsa. L’obiettivo è ricostruire tutte le fasi del contagio e individuare i ritardi nell’adozione delle pratiche ordinate dalla Pisana con l’entrata in vigore dei decreti del governo Conte sul contenimento dell’epidemia. Un’inchiesta interna corposa, che parte dallo screening avviato su 365 strutture per anziani già ispezionate con l’aiuto dei militari del Nas: il monitoraggio ieri ha portato a istituire il cordone sanitario attorno alle residenze Bellosguardo di Civitavecchia e a Villa Nina, a Frattocchie.