19 Aprile, 2024
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La natura del nuovo Coronavirus Covid-19

Nei casi più gravi causa polmonite, sindrome respiratoria acuta e insufficienza renale

 

 

In Italia si continua a lavorare con il massimo impegno per arginare il più possibile l’epidemia da Covid-19. Per far fronte alla diffusione del virus sempre più difficile da contrastare, sono state varate numerose misure dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, a partire dalle norme di comportamento anti-contagio.

Il Governo ha sospeso gran parte delle attività, fatta eccezione per quelle che vendono beni di prima necessità (dalle farmacie ai tabaccai, supermercati, edicole, benzinai).

Ma cosa sappiamo della famiglia dei Coronavirus? Tra i dati del Ministero della Salute si evince che i primissimi ceppi di Coronavirus furono scoperti negli anni ’60 dalle cavità nasali di alcuni pazienti affetti da raffreddore comune. Essi sono noti per infettare anche alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Sono virus RNA, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico.

Si ritiene che causino una percentuale significativa di tutti i raffreddori comuni negli adulti e nei bambini. I sintomi che si riscontrano più frequentemente, infatti, sono febbre e adenoidite acuta, bronchite e polmonite.

Si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali,  ad esempio toccando con le mani contaminate bocca, naso, occhi.

E il nuovo Coronavirus (Covid19)? L’attuale Covid-19 “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” (SARS-CoV-2), nei casi più gravi, può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. Attualmente, non esistono vaccini o farmaci antivirali considerati validi dalla comunità scientifica per la prevenzione o per il trattamento delle patologie indotte. Si tenta, con una combinazione di farmaci per l’infezione da Hiv (Aids) e altri studiati per Sars e Ebola, il Remdesivir di Gilead. Facendo  ricorso anche a un antimalarico, la clorochina.

L’OMS è a conoscenza di una possibile trasmissione del virus da persone infette ma ancora asintomatiche e ne sottolinea la rarità. Sulla base di questi dati, l’OMS conclude che la trasmissione da casi asintomatici probabilmente non è uno dei motori principali della trasmissione del nuovo coronavirus Covid-19.

I pazienti anziani che presentano anche importanti patologie respiratorie, come ad esempio asma bronchiale cronica, sono ovviamente più a rischio di complicanze, perché le infezioni respiratorie peggiorano la risposta immunitaria ed esacerbano eventuali episodi: per questo motivo sono considerati soggetti vulnerabili.

In caso di sospetto contagio è importante non assumere antibiotici o farmaci senza prescrizione e chiamare il 112 per le emergenze o il 1500 per maggiori informazioni.

 

Erica Trucchia

 

 

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