29 Marzo, 2024
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Mistero nei Parchi, un racconto di Vito Consoli

 

C’era un’aria strana nei parchi e nelle riserve naturali. Gli animali che vivevano nei prati, nei boschi, nei laghi e negli altri ambienti naturali non sapevano più cosa pensare. Eh sì, perché da un po’ di tempo erano quasi scomparsi gli esseri umani. Ormai c’erano rimasti solo alcuni guardiaparco, gli agricoltori e pochi altri. Non che la cosa, in generale, facesse un particolare dispiacere alle tante altre specie animali presenti. Perché dopotutto gli umani portavano non di rado confusione, disturbo. C’erano, è vero, gli escursionisti bene educati, che non lasciavano mai i loro rifiuti in giro, che quando faceva caldo o al sole nei periodi più freddi. C’erano gli appassionati di quegli sport, come la corsa di montagna, il ciclismo, l’orienteering, la vela, che si potevano praticare senza arrecare disturbo. C’erano i naturalisti, che frequentavano i parchi per il loro piacere, la loro curiosità, ma anche per studiare come proteggere la natura, compresi gli animali e le piante. Ma c’erano anche tanti altri umani meno graditi.

Inizia così il racconto che Vito Consoli, direttore della Direzione Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette della Regione Lazio, ha scritto pensando soprattutto ai bambini (di ogni età) che in questi giorni devono stare a casa.

Il racconto prosegue al link http://www.parchilazio.it/news-5037-mistero_nei_parchi ed è un’occasione per “curiosare” nel portale www.parchilazio.it e scoprire la ricca offerta, anche in questi giorni di quarantena: da #iParchiaCasaTua, un modo per conoscere i parchi attraverso immagini, notizie, disegni, storie, video, racconti, per far vivere la meraviglia dei nostri parchi, a #Falchi in diretta che grazie alla webcam installata nel nido del Falco Pellegrino del Lago Albano permette di “entrare” nel nido della coppia di falchi che, da vari anni, nidifica nel nostro territorio.

 

di Paola Scarsi

 

 

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