19 Aprile, 2024
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  Dal Covid 19 all’emergenza Cristine Lagarde

di Donato Mauro

La gravità della crescente  diffusione del contagio in Italia – Europa e in molte altri paesi non può distogliere la nostra attenzione dai gravi danni procurati in pochi minuti dalle improvvide e perniciose dichiarazioni della presidente della Banca centrale europea(BCE).

La dichiarazione di Cristine Lagarde “non siamo qui per chiudere gli spread,ci sono altri strumenti e altri attori per gestire quelle questioni”hanno provocato un terremoto nelle” borse” del vecchio continente e non solo.

Tralasciamo lo schizofrenico andamento dei mercati per affrontare ciò che a noi comuni mortali interessa di più: quale dovrebbe essere la politica economico finanziaria della BCE per evitare il collasso delle economie di singoli stati.

La crisi economico sanitaria produrrà verosimilmente una disaffezione verso la globalizzazione in quanto la mancanza di una sua “governance” politica sta producendo danni che incideranno nel lungo periodo soprattutto sui paesi il larga misura esportatori come il nostro ,attualmente in recessione,e in misura maggiore sugli stati  in via di sviluppo.

La domanda è : cosa possono e dovrebbero fare la BCE e le istituzioni europee?

Per quanto ci riguarda da vicino,è necessario agire sulla leva fiscale dando un sostegno alle piccole e medie imprese,compresi i commercianti e gli artigiani,che costituiscono la spina dorsale del nostro sistema produttivo.

Più in generale è necessario introdurre gli eurobond,cioè i titoli dell’Unione europea,in sostituzione dei titoli di stato nazionali.

Sui titoli europei non sarà facile né conveniente speculare mentre sarebbero soggetti ad una speculazione sempre più feroce i titoli di stato dei paesi un difficoltà lasciati soli.In tal caso verrebbe meno uno dei cardini dell’Unione europea ,il principio fondante e unificante della solidarietà.Ne potrebbe derivare uno squilibrio politico istituzionale e l’aumento dei sentimenti di lontananza tra i cittadini e l’UE.

Se la BCE non eroga sufficiente liquidità alle imprese ,lo dovrà fare lo stato attraverso un indebitamento insostenibile con le  attuali regole europee.

La BCE quindi deve abbassare il tasso di interesse e concentrare in una prima fase l’acquisto di titoli di stato dei paesi in difficoltà come il nostro.

La mia non vuole essere una visione campanilistica ,poiché la crisi colpirà una buone parte degli stati europei e la speculazione è come il virus non ha bisogno del passaporto per entrare e colpire.Se ne stanno accorgendo i nostri vicini e non solo che avevano deriso volgarmente la nostra situazione sanitaria.

Per concludere e non annoiare troppo voglio lanciare una idea terra terra che potrebbe apparire una provocazione .

Se la BCE non compra in maniera adeguata i nostri titoli di stato facendo così  salire di molto e pericolosamente lo spread , l’Italia potrebbe dichiarare che inizierà a onorare il debito pagando lo stesso tasso di interesse della Germania.

Risposta dei sapienti del mercato :non si può perché l’Italia ha un debito pubblico molto alto.

Ma il nostro paese è moroso? Ovviamente NO ! E allora perché dovremmo pagare un interesse molto più alto,per assecondare la finanza speculativa?

Se l’Italia paga il debito con lo stesso interesse concesso alla Germania ,cosa succederebbe?

Minaccerebbero di non prestarci più i soldi? 

E cosa ci fanno con i miliardi accumulati con la speculazione?

Comprano azioni che diverrebbero carta straccia a causa della crisi

di dimensioni globali che ne deriverebbe?

La risposta ai sapienti del mercato.

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