16 Aprile, 2024
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PRESENTATO IL 16° RAPPORTO SULLA COMUNICAZIONE CENSIS

Telegiornali (59,1%) e Facebook (31,4%) sono le due principali fonti d’informazione cui ricorrono gli italiani. Lo segnala il 16esimo Rapporto Censis sulla comunicazione titolato quest’anno “I media e la costruzione dell’identità” presentato stamani dal suo direttore generale Massimiliano Valerii nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica. Tra le altre fonti d’informazione apprezzate dagli italiani le reti “all news”, i quotidiani, i giornaliradio ed i motori di ricerca. Alcuni dati spot: per un ragazzo su dieci la propria identità coincide con quella social;  quasi il 50% degli italiani pensa che i media cartacei scompariranno e quasi il 67% degli italiani ritiene che in futuro svolgeremo le attività quotidiane via internet. A ciò si accompagna però la consapevolezza dell’inadeguatezza dal momento che il 25% degli italiani ammette di non avere le competenze necessarie per usare i dispositivi digitali e quasi il 60% degli anziani non le possiede affatto. Proseguendo l’analisi dei consumi mediatici i media cartacei sono sempre in crisi: se nel 2007 i quotidiani erano letti dal 67% degli italiani, nel 2019 tale percentuale è scesa al 37,3%; il dato positivo è che questa flessione è rimasta uguale a quella dell’anno precedente. Immutata rispetto al 2018 l’utenza giornali online (26,4%) e in aumento i portali web d’informazione (+5.5%). drammatico il crollo dei lettori di libri: la percentuale di chi ha letto almeno un libro nel corso  dell’anno è passato dal 59.4% del 2007 al 41.9% del 2019. ancora piccola la percentuale di chi legge gli e-book (8,5%). Sempre nello stesso arco di tempo la spesa per consumi mediatici segna ancora una flessione del 2% mentre quella per acquisto di telefoni ed equipaggiamento telefonico ha raggiunto il 300% per un valore di oltre 7 miliardi di euro nell’ultimo anno. Nelle grandi metropoli tutti i dati di consumo mediatico si posizionano sopra la media nazionale, tranne i quotidiani letti solo dal 20% degli utenti. Al contrario nei piccoli centri i quotidiani sono letti dal 40,5% mentre gli altri consumi sono al di sotto della media nazionale. Il 96,5% degli anziani privilegia la televisione e i quotidiani (54,6%) mentre tra i più giovani la percentuale del 90% unisce Internet, cellulari e social media. Come ha sottolineato Roberto Nepote direttore marketing Rai, “Uno tra i tanti dati di cui dobbiamo tener conto in questo mutato scenario è che il margine di attenzione di un giovane è di 4 secondi mentre quello di un pesce rosso è di 5 secondi”.

Paola Scarsi

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