19 Aprile, 2024
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Anguillara, cessione ad Acea: insulti e aggressioni da parte degli Amministratori

Uno spettacolo aberrante va in scena il 6 Dicembre all’incontro promosso dall’Amministrazione per spiegare le motivazioni della cessione del servizio ad Acea Ato 2.

Un convegno pubblico organizzato “a cose fatte”, perchè, secondo quanto espresso dagli stessi Amministratori, “non c’è stato il tempo” di coinvolgere e soprattutto di rendere partecipe la cittadinanza prima del Consiglio Comunale del 3 Dicembre, che ha aperto ufficialmente le porte al colosso ACEA.

“Non significa che abbiamo ceduto il servizio ad Acea, ci vorrà del tempo prima che questo accada, con un iter ben preciso” queste le parole degli esponenti dell’Amministrazione presenti, mentre tentavano di tenere a bada la folla infuriata dei cittadini.

Oltre un centinaio di persone sono accorse all’appuntamento, cittadini traditi da una campagna elettorale piena di valori ormai andati in fumo: ricordiamo la trasparenza, finita nel dimenticatoio, la correttezza e la partecipazione democratica, calpestate, i Comitati di Quartiere semplicemente annientati, un “NO” allo sfruttamento del suolo che ha abbassato la testa ai PII dei privati.

Ora è la volta dell’acqua pubblica, non più bene comune ma privato secondo l’Amministrazione anguillarina.

Un incontro accesso, sentito,  manifesti e bandiere del Comitato Acqua Pubblica  e cartelloni “fai da te” con la richiesta di dimissioni spiccavano nella sala.

A scatenere i presenti, tra cui alcuni della precedente Amministrazione, sono state le affermazioni dell’ attuale giunta, secondo le quali l’ultimatum della Regione Lazio non lasciava alcun margine di trattativa.

Affermazioni smentite dai diversi  interventi, in primis dell’ex sindaco Francesco Pizzorno, poi dell’ex assessore Enrico Stronati e infine dal consigliere regionale Emiliano Minnucci.

Una stessa diffida giunse, infatti, nel 2015 alla precedente giunta di centro-sinistra, anche se l’Amministrazione ha fatto pubblicamente finta di dimenticarsene, per evitare di aggiungere punti a sfavore alla propria tesi.

Discussioni animate si trasformano presto in episodi senza precedenti: un consigliere che si scaglia contro i cittadini in protesta, con toni e parole pesanti e di certo non adatte a cariche istituzionali, e, sul finire dell’incontro, l’aggressione fisica di una manifestante da parte di un’altra consigliera.

Diversi testimoni hanno assistito all’azione aberrante, ma sui social tuttavia gli amministratori presenti sembrano difendere la consigliera quasi negando l’accaduto.

La denuncia giunge, la mattina dopo, dal Forum del Comitato Acqua Pubblica dove nel comunicato si evince una prognosi di ben dieci giorni per la donna.

Il Partito Democratico incalza, prendendo le distanze dall’accaduto, esprimendo solidarietà alla donna e all’intera comunità, e chiedendo le dimissioni immediate della consigliera, con tanto di presa di posizione del Sindaco e del resto dell’Amministrazione.

Che dire, un’Amministrazione, uscita dal palazzo di cristallo dopo tempo immemore, si scontra e aggredisce la propria realtà cittadina.

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