19 Aprile, 2024
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Ferrovie: il problema della sicurezza sulla linea Roma-Viterbo

Lo scorso 12 luglio 2016 il tragico incidente in Puglia tra due treni ha sconvolto tutta l’Italia. I due treni, che viaggiavano tra Corato e Andria su un binario unico ma in direzioni opposte, si sono scontrati alla velocità di circa 200 km orari, provocando la morte di 23 persone e il ferimento di moltissimi passeggeri.

Dalle indagini ancora in corso, oltre all’incognita sui soldi stanziati per la messa in sicurezza di quella tratta e per il raddoppio dei binari mai usati a tali scopi, è emerso che l’errore è stato umano. In quella tratta vige il sistema di “blocco telefonico”, con il quale i due capi stazioni interessati dalla coincidenza dei convogli si scambiano il via e l’arresto dei treni tramite chiamata. Per una fatale distrazione o confusione dei capi stazione, uno di quei treni è partito ed ha travolto l’altro. Vi è, però, oltre al sistema usato sulla linea “Andria-Corato”, il “sistema di controllo marcia-treno’ (SCTM), questo è il sistema adottato dalle Ferrovie Italiane per monitorare la presenza di un treno su di un binario e la regolarità dell’andamento. La tecnologia in questione segnala tempestivamente la presenza di un convoglio sul binario già occupato e blocca il treno in errore, salvandolo così dall’impatto.

Da questo terribile incidente si è scatenata la polemica sulla sicurezza, che ha portato in molte regioni la consapevolezza dell’importanza dei controlli e degli strumenti tecnologici che dovrebbero ridurre i rischi per i passeggeri.

Moltissime linee italiane, infatti, viaggiano su binario unico: oltre 9mila chilometri su 16mila per quanto riguarda la Rete Ferroviaria Italiana. Circa il 60% delle ferrovie italiane, statali e non, ha la necessità di far luce sulla sicurezza dei pendolari.

Anche la nostra zona ha una tratta pericolosa. Si tratta della Viterbo-Roma, che nella sua percorrenza, ha le caratteristiche simili a quelle del tratto sul quale si è consumata la tragedia. Il binario in questione in alcuni punti diventa unico con la possibilità di far passare un solo convoglio alla volta. Siamo andati ad indagare sulle tratte della zona a binario unico e ci siamo chiesti come viene regolata la partenza e lo scambio dei treni su quei binari.

Nella tratta da noi analizzata, infatti, vi è lo stesso metodo di comunicazione di quello tra Andria e Corato, ovvero il sistema di “blocco telefonico”. Guardiamo qualche numero: la linea, di proprietà della Regione e gestita dall’Atac, è lunga 101, 885 km con il tempo di percorrenza di circa 2h e 40 min (22 minuti per tratto urbano, 155 minuti tratto extraurbano), 40 sono le stazioni interessate: 15 di tratta urbana e 25 extraurbana.

Nella tratta urbana, Piazzale Flaminio-Montebello, a doppio binario, ci sono 15 fermate per una lunghezza della corsa di 12, 496 km con il tempo di percorrenza medio di 22 minuti. Ogni giorno feriale questa tratta è impegnata da 85 corse, 7 nella fascia di punta con l’intervallo medio di passaggio di 8 minuti.

Nella tratta extraurbana Montebello–Viterbo, a binario unico, il numero di fermate sono 25, con la lunghezza della corsa di 89,389km ed un tempo di percorrenza medio di 144 minuti.

La sicurezza è la domanda pressante in questi giorni di indagini e sopralluoghi. Il gestore Atac, in una sua nota, si è subito mosso per rassicurare le pressanti richieste della Regione e degli stessi pendolari, dichiarando tutti gli interventi di sicurezza, ammodernamento e potenziamento che sono in corso nella tratta in questione. Molti sono i progetti di raddoppio della tratta, che sono in fase di approvazione, alcune di queste, specifica l’azienda, sono in attesa di finanziamenti. Anche per quanto riguarda il sistema di sicurezza e di controllo dei treni, Atac afferma che sono in corso le operazioni di sostituzione con nuovi ed efficienti sistemi tecnologici.

Federica D’Accolti

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