18 Aprile, 2024
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Bracciano. Lettera aperta di una cittadina: la storia di Paola Vespaziani

Ci è giunta in Redazione una lettera di una nostra lettrice, che desideriamo pubblicare per poter informare i cittadini di Bracciano e dintorni sulla sua storia e, magari, aiutarla a risolvere la sua situazione.

“Egr. Redazione de L’Agone,
sono giunta a scrivere una lettera di denuncia al suo giornale in quanto vittima di un caso più unico che raro, ai limiti dell’indecenza sul piano morale.

Sono professoressa, e insegno arte da più di quarant’anni, gli ultimi 8 presso la scuola media statale S.Giovanni Bosco di Bracciano. Due anni fa purtroppo ho subito un intervento per un tumore al colon.
A seguito di un percorso di chemioterapia durato un anno presso il Policlinico Gemelli di Roma, non ho più ripreso servizio nella mia scuola vista la grave patologia.

Ho sempre inviato in segreteria i relativi certificati di malattia e verbali emessi dall’INPS e dagli oncologi che mi hanno seguito e presso cui vado ancora per i controlli così come previsto da prassi. La patologia è grave al punto che l’invalidità al 100% che ha dichiarato l’INPS non mi ha permesso di rientrare a scuola e proseguire il mio lavoro che ho sempre svolto con passione.
E qui avviene il reato morale.

Purtroppo, il nuovo dirigente scolastico che non ha avuto il piacere di conoscermi e di vedermi all’opera (scusate la modestia), sebbene a Bracciano e dintorni sia amata e rispettata da tutti, alunni e colleghi, emana un decreto inviato il 1°aprile al DPT (Direzione Provinciale del Tesoro) con cui chiudeva la mia partita stipendiale.

Prossima alla pensione, per questa decisione mi sono ritrovata per 6 mesi priva di stipendio.

A febbraio sono stata convocata dalla Commissione medica del lavoro, a Roma (su richiesta del Preside) la quale ha emesso un verbale in cui si ribadisce la mia “invalidità totale e permanente”. Questo verbale è datato 23 marzo 2016.

Il D.S. (Dirigente Scolastico) non ha pensato al danno che mi ha provocato, ha agito senza il minimo riguardo nei miei confronti (pur seguendo la normativa), ma dal punto di vista umano ha proprio fallito.

A gennaio inoltre avevo presentato la domanda per andare in pensione per l’età raggiunta. Il Preside, in prossimità della chiusura dell’anno scolastico ed in vista del mio prossimo pensionamento ma, soprattutto, tenendo conto della mia patologia ha veramente causato un danno enorme.
Vorrei aggiungere tanto altro ma mi trattengo.

Prof. Paola Vespaziani

 

Gent.ma redazione

vi scrivo in risposta alla lettera pubblicata sul vostro giornale della Professoressa Paola Vespaziani, che mi chiama in causa a proposito di una vicenda di “ordinaria burocrazia” che la vede coinvolta. In quella lettera vengo dipinto come un burocrate senza cuore che ha arrecato danno ad una persona gravemente sofferente…

Mi dispiace che la Professoressa non abbia capito che quanto ho fatto, invece, è NEL SUO INTERESSE. Se lei avesse continuato ad assentarsi da scuola per la sua malattia, infatti, il suo stipendio sarebbe sceso a ZERO (ai sensi dell’art. 17 del CCNL dopo 12 mesi di malattia non si percepisce alcun trattamento economico, a prescindere dalla gravità della patologia). L’unica strada per accedere ai benefici di legge (pensione anticipata e trattamento economico) in casi come il suo è quella delineata dal DPR 171/2001, che prevede l’accertamento in sede medico-collegiale della situazione di invalidità: è quanto è stato fatto, ribadisco, nell’interesse della Professoressa.

Una volta che la commissione medica ha accertato l’impossibilità per la Professoressa di svolgere alcun tipo di lavoro alle dipendenze della Pubblica Amministrazione ne consegue (per legge!) la risoluzione del rapporto di lavoro in essere con la contestuale corresponsione di alcune mensilità di stipendio che coprano il periodo che precede la corresponsione della pensione anticipata. Purtroppo le cose non sono avvenute contestualmente: lo stipendio è stato tagliato prima della corresponsione delle indennità, e non contemporaneamente (come dovrebbe essere). Così la Professoressa non percepisce emolumenti (si chiamano così …) dal mese di aprile.

Storie di “ordinaria burocrazia”: lo stipendio si taglia subito, le indennità si danno con calma… Però non è il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Bracciano colui che smette di erogare lo stipendio né colui che eroga le indennità sostitutive … La Professoressa, insomma, se la prende con la persona sbagliata. Nel mio ufficio lavorano persone che conoscono da una vita la Professoressa Vespaziani, che hanno a cuore la sua situazione personale, che sono legate alla Professoressa da vicende personali … vi pare che qualcuno di noi possa avere sottovalutato la situazione? Tutti assieme abbiamo esercitato pressioni QUOTIDIANE sugli uffici centrali per sbloccare la situazione, col risultato che a luglio le sarà (finalmente) corrisposto quanto dovuto.

Tutto questo la Professoressa avrebbe potuto sentirlo direttamente dalla mia voce o dalla voce di qualcuno del mio ufficio, piuttosto che leggerlo da un giornale … Forse, però, esibire il proprio dolore e prendersela pubblicamente con qualcuno fa bene all’umore più di una chiacchierata tra persone civili … Forse oggi si usa così.

Michele Nicolò Angileri
Dirigente Scolastico IC Bracciano”

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