20 Aprile, 2024
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Città Metropolitana. Intervista al Consigliere uscente Federico Ascani

La scorsa settimana si è tenuto l’ultimo Consiglio metropolitano di questa consiliatura, la prima dopo la nascita delle Città Metropolitane. Entro i prossimi 60 giorni, due mesi dall’elezione del nuovo sindaco della Capitale, saranno indette le nuove elezioni di secondo livello e si ricomporrà il nuovo Consiglio della Città Metropolitana di Roma.

Federico Ascani, Consigliere Delegato della Città Metropolitana, ci riassume il lavoro svolto negli ultimi mesi e le attività sostenute e promosse per lo sviluppo del territorio, per i giovani e per il mondo dell’associazionismo, nell’esercizio delle funzioni a lui affidate.

Consigliere Ascani, ci spieghi le attività che Lei ha svolto in questi mesi.

“Ci tengo a ringraziare il Vice Sindaco Mauro Alessandri, che mi ha dato l’opportunità di svolgere un compito alto e delicato, se pure in un arco di tempo di pochi mesi.  Da dicembre 2015, mi sono state affidate deleghe importanti, che vanno dallo sviluppo economico e promozione territoriale alle politiche giovanili, educative, della cultura e dello sport, rapporti con gli enti locali e politiche sociali.

La Città Metropolitana, per quanto limitata da difficoltà gestionali, in primis la carenza di risorse, proprio all’inizio della sua attività, stante un processo di riforma avviato e non ancora totalmente definito, ha tra le sue priorità statutarie lo sviluppo economico del territorio, che valorizzi le specificità territoriali e favorisca lo sviluppo dei comuni che ne fanno parte, in un’ottica di sistema e in sinergia con la Capitale.”

Come ha affrontato e portato a termine tutti i progetti in programma?

“Il principio che ha guidato tutta la mia azione di indirizzo e proposta, è stato appunto quello di partire dalle singole comunità locali e integrarle tra loro, rispettandone le specificità, per valorizzarne le eccellenze e sostenerne lo sviluppo, intrecciando più aspetti tra loro connessi, la promozione turistica e la valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e storico, la crescita culturale ed educativa dei giovani, l’inclusione sociale e la lotta alle discriminazioni, partendo dalla diffusione di buone pratiche e opportunità di incontro, nelle scuole come nello sport”.

Turismo e cultura e sport, giovani e politiche educative sono stati i temi a cui si è ispirato. Come mai?

Partiamo da turismo e cultura. Il turismo è tra i fattori primari dello sviluppo economico del territorio: molti sono stati i progetti per la diffusione e la promozione di itinerari turistici nel territorio, mettendo in relazione la scoperta di prodotti enogastronomici con la ri-scoperta delle bellezze ambientali e artistiche che costellano l’intera area metropolitana. Nonostante si registri una flessione del flusso di turisti, gli occupati del settore su Roma e Provincia sono in crescita. Per questo abbiamo sostenuto progetti innovativi della Regione, come Turismo 2.0, per dare un impulso all’imprenditorialità locale e favorire la nascita di start up che promuovano il turismo attraverso l’innovazione. Abbiamo partecipato a incontri istituzionali per favorire politiche sinergiche tra enti locali, regione e operatori del settore per il turismo, e sostenuto la partecipazione ai GAL, Gruppi di Azione locale, che, attraverso l’impiego di risorse europee, consentono di investire nella crescita occupazionale e imprenditoriale, nei settori dell’agricoltura come del turismo e dei beni culturali. Ho promosso in prima persona la costituzione delle zone omogenee, incontrando gli amministratori del territorio provinciale, distinti per quadranti, a partire da Nord Ovest (con i Comuni di Ladispoli, Cerveteri, Civitavecchia, S. Marinella, Tolfa, allumiere, Manziana, Canale Monterano, Bracciano, Trevignano, Anguillara Sabazia e Fiumicino), per meglio esercitare il ruolo di questo Ente nel raggiungere obiettivi di sviluppo in aree con simili risorse e caratteristiche, per migliorare i servizi e pianificare interventi strategici.

Qual è quindi il binomio secondo lei importante per far crescere il territorio?

“Credo profondamente nel binomio innovazione e crescita, mettendo in relazione grazie alle nuove tecnologie il patrimonio di ogni singola realtà, e favorendo così aggregazione e conoscenza condivisa: per questo ho promosso il progetto di biblioteche in co-working, finalizzato a una gestione integrata e condivisa del patrimonio delle singole biblioteche comunali in un sistema policentrico. Ed è per questo che, in uno degli ultimi atti da consigliere delegato, ho portato l’Amministrazione a stipulare con l’UNPLI (unione delle Pro Loco italiane) un protocollo di intesa finalizzato a promuovere patrimoni culturali, cammini di fede e altri aspetti del turismo territoriale anche attraverso lo scambio di dati e informazioni via web”.

E per quanto riguarda i giovani?

Sport, giovani e politiche educative. Un’altra via per lo sviluppo sostenibile del territorio è quella dello sport: nel protocollo siglato a marzo con il Coni Lazio e nelle iniziative a questo collegate, organizzate insieme alla scuola regionale dello sport del Coni, la Città Metropolitana si è impegnata per la creazione di un “sistema sportivo territoriale”, volto a sostenere un piano di attività sportive e culturali nel territorio della provincia di Roma, con l’obiettivo di offrire visibilità a località altrimenti periferiche, con il coinvolgimento diretto della comunità, così come è stato anno scorso la positiva esperienza di “Etruria in vela” a Ladispoli.

Quindi lei crede nello sport come mezzo efficacie di crescita ed educazione?

“Credo molto, e lo dico anche da sportivo, nel valore educativo e formativo dello sport, per i nostri giovani e per tutta la comunità. Per questo ho sostenuto da subito il regolamento della Città Metropolitana che consente la valorizzazione degli impianti sportivi nelle nostre scuole superiori, in partnership con le associazioni sportive del territorio, che consentono quindi di migliorare gli spazi a disposizione per la pratica sportiva dei nostri studenti, investendo proprie risorse, ed ampliandone la fruizione anche alla cittadinanza.

Ed è per questo che, sempre nell’ultimo giorno del mio mandato, ho promosso la stipula di un altro protocollo di intesa, con la onlus “Sport Senza Frontiere”, per sostenere e collaborare a programmi di attività ludico-motorie dedicati a minori in condizione di disagio fisico, psichico e socio-economico del nostro territorio, favorendone l’inclusione e l’inserimento sociale. Tra i suoi compiti istituzionali, la Città Metropolitana ha quello di provvedere alla promozione delle pari opportunità e della non discriminazione, attraverso politiche sociali integrate, e questo si esplica anche attraverso il sostegno e la valorizzazione dell’associazionismo di settore”.

L’educazione all’ integrazione è un punto fondamentale nella vita dei giovani?

Le politiche di inclusione e non discriminazione si declinano per tutte le fasce sociali in difficoltà, per questo l’attenzione della Città Metropolitana è stata a 360 gradi. Un esempio tra tutti, il progetto “CRETA”, ideato e realizzato dall’Associazione Ideactiva e co-finanziato dall’Ente Metropolitano, che ha portato nelle scuole percorsi di scambio interculturale volti al contrasto di stereotipi e pregiudizi e all’incontro tra ragazzi di culture e religioni diverse. Il progetto si è sviluppato nell’ambito del Piano Locale Giovani, ed ha ricevuto il patrocinio dall’UNAR – Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale iniziativa di rilievo nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni.

Consulta Giovani, un progetto da Lei molto sostenuto, di che si tratta?

“I giovani sono stati al centro delle politiche da me sostenute, sia per la loro crescita umana e culturale sia per la loro partecipazione attiva alla vita istituzionale. È per questo che ho accelerato la costituzione e l’avvio della Consulta dei Giovani, un organismo composto da amministratori dei comuni del territorio, componenti di associazioni culturali, comitati e gruppi informali, dai 16 ai 35 anni di età. È dai giovani, che oggi guidano o guideranno in futuro le amministrazioni e il territorio, che può nascere una nuova idea di Roma e della sua provincia. Dalla Consulta, mi aspetto un laboratorio di proposte che facciano crescere il territorio metropolitano e i suoi cittadini”.

Questo mandato cosa le ha lasciato umanamente?

“Ricoprire questo incarico nella Città Metropolitana è stata una bellissima esperienza di crescita, umana e professionale, che mi ha permesso di venire a contatto con le diverse realtà che compongono l’area metropolitana. Il mio ringraziamento va anche a tutte le lavoratrici e i lavoratori della città Metropolitana che hanno contribuito a mettere in pratica le nostre scelte.

Chiunque verrà a governare la Città Metropolitana, mi auguro che provi a tradurre in concreto le finalità per cui è stata istituita, mettendo al centro cittadini e identità locali, sviluppo e integrazione, come io in questa breve esperienza ho provato a fare”.

Articolo di Federica D’Accolti

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