28 Marzo, 2024
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“Mettici la testa”: Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Postale all’Istituto Alberghiero di Ladispoli per l’educazione alla legalità

Promuovere la cultura della legalità, favorire una solida educazione al senso civico, insegnare il valore profondo del rispetto delle regole, diffondere i valori della cittadinanza e della democrazia: questi gli obiettivi degli incontri che si sono svolti presso l’Istituto Alberghiero di Ladispoli. L’ultimo, martedì 17 Maggio, ha visto come relatori gli Assistenti Capo Emiliano Farascioni e Giorgio Aureli del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma.

Ormai da molti anni l’Istituto professionale di via Federici è impegnato in un’estesa azione educativa di formazione e prevenzione sui temi della legalità, nella convinzione che la prima palestra della convivenza civile sia proprio lo spazio della comunità scolastica. “Siamo persuasi – ha affermato il Prof. Renato D’Aloia, Docente di Ricevimento dell’Alberghiero di Ladispoli e coordinatore del Progetto – che la scuola, in collaborazione con ogni altra Istituzione competente, debba ricercare e valorizzare senza sosta le occasioni più propizie per avviare un processo di sempre più diffusa educazione alla legalità, come presupposto etico e culturale di una ferma contrapposizione a tutti i fenomeni e comportamenti antisociali”.

Ad aprire il ciclo di incontri è stata la Polizia Stradale. L’Ispettore Maria Luisa Di Fabio e i Sovrintendenti Andrea Ceccarelli e Vincenzo Radicchi della Caserma di via Settevene Palo (Cerveteri) hanno affrontato il tema della sicurezza sulla strada, sottolineando gli importanti passi avanti compiuti grazie all’inasprimento della normativa sanzionatoria per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (Legge n. 41/2016). Gli agenti hanno quindi spiegato agli studenti, con una dimostrazione pratica, il funzionamento dei più utilizzati dispositivi di controllo (il precursore e l’etilometro), mostrando successivamente alcune sequenze della campagna “Mettici la testa” (https://www.autostrade.it/it/tecnologia-sicurezza/sicurezza/iniziative-per-la-sicurezza/mettici-la-testa), il programma sulla sicurezza stradale ideato e prodotto da RaiEducational in collaborazione con Autostrade per l’Italia. “Ogni anno nel nostro Paese ci sono circa 4000 morti e 20.000 invalidi gravi per incidenti stradali: troppi.” Così ha esordito Giovanna Corsetti, la conduttrice di “Mettici la testa”, contrappuntando con i suoi commenti i diversi spot dedicati al tema della sicurezza stradale e ricordando il ritardo dell’Italia nell’adottare diffuse e pervasive campagne di sensibilizzazione, che in molti altri Paesi europei hanno già ottenuto risultati stupefacenti, facendo più che dimezzare il numero dei morti ogni anno.

Ad intervenire successivamente sui temi della legalità sono stati i Carabinieri. Il Luogotenente Roberto Izzo, Comandante della Stazione di Ladispoli e il Tenente Roberto Lacatena, Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Civitavecchia, hanno illustrato agli studenti le diverse attività dei vari reparti dell’Arma, sia a livello di repressione dei fenomeni di macro e microcriminalità, sia a livello preventivo. I due relatori si sono soffermati quindi su temi quanto mai attuali, quali il bullismo, il contrasto al consumo e alla diffusione di sostanze stupefacenti, la violenza di genere, i crimini informatici, le novità introdotte in materia di sicurezza stradale.
Il comandante Lacatena, rivolgendosi agli studenti, ha insistito ripetutamente sulla necessità non solo di perseguire tenacemente valori quali la dignità, il rispetto delle regole e la legalità, ma anche di proteggerli e difenderli senza sosta, una volta acquisiti, svolgendo un ruolo attivo ed evitando di rifugiarsi nelle pieghe del qualunquismo.

Hacking, Phishing, eCommerce, Spamming, Cyberstalking, uso improprio dei social network: questi i campi sempre più delicati in cui opera la Polizia Postale, che ieri, 17 Maggio ha incontrato gli studenti dell’Alberghiero, affrontando soprattutto il tema del cyberbullismo. Argomento, quest’ultimo, di scottante attualità e a dirlo sono, di nuovo, i dati statistici. Basti pensare alla recente Ricerca condotta dal Censis e dalla Polizia Postale. Per il 77% dei Presidi delle Scuole italiane Medie e Superiori, Internet è l’ambiente in cui avvengono più frequentemente fenomeni di bullismo. E nel 51% dei casi accaduti i Dirigenti Scolastici si sono dovuti rivolgere alle Forze dell’Ordine. L’aggravante, in questo caso, è da ricondurre alla mancata percezione del rischio da parte dei genitori. Per un Preside su due, infatti, la difficoltà maggiore è proprio quella di renderli consapevoli della gravità del fenomeno, che viene facilmente derubricato a semplice “scherzo fra ragazzi”. Scherzo, purtroppo, dalle conseguenze spesso tragiche, come dimostrato dai recenti casi di Andrea Spezzacatena e Amanda Todd, giovani vittime di cyberbulli, che sono arrivati a togliersi la vita non riuscendo più a sopportare la pressione dei loro persecutori. Essendo gli adulti perlopiù esclusi dalla vita on-line degli adolescenti, gli episodi di cyberbullismo risultano, inoltre, molto più difficilmente individuabili rispetto a quelli di bullismo tradizionale.

Di fronte ad una platea attentissima di studenti, Emiliano Farascioni e Giorgio Aureli hanno parlato delle insidie di Facebook (ricordando che la penetrazione del principale social network è vicina ormai al 50% della popolazione mondiale), dei rischi di collegarsi a una rete wi-fi “aperta”, del significato di un “Internet Protocol Address” (IP).

“Siamo impegnati quotidianamente in un’attività di formazione e di informazione – hanno affermato – che deve raggiungere il maggior numero possibile di persone. In questi mesi è in corso anche la nostra campagna itinerante di sensibilizzazione “Una vita da social”, in collaborazione con il MIUR e con l’Ufficio Relazioni Esterne della Polizia di Stato: un tir multimediale attrezzato con varie postazioni informatiche sta facendo tappa in diverse città italiane. Il 18 Aprile siamo stati a Civitavecchia. L’obiettivo è quello di coinvolgere studenti ed insegnanti in un percorso informativo ed educativo che, avvalendosi delle specifiche competenze della Polizia Postale, mira a sensibilizzare e a far conoscere i rischi connessi ad un uso di Internet non adeguatamente consapevole”.

La Polizia Postale sta conducendo, inoltre, in collaborazione con L’Università degli Studi di Roma la Sapienza, un’indagine conoscitiva sul rapporto fra giovani e social network. La prima fase prevede la somministrazione, nelle Scuola Superiori, di un questionario dal titolo “E tu quanto #CONDIVIDI?”, che servirà a testare gli usi dei più diffusi Social soprattutto in relazione al materiale che si tende a “condividere” (video, testi, fotografie).

Anche l’Istituto Alberghiero di Ladispoli ha aderito all’iniziativa.

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