25 Aprile, 2024
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Manziana. Al cinema “Quantestorie” la rassegna cinematografica “L’Italia si racconta”

Dal 12 ottobre al 26 novembre.

Si terrà, dal 12 ottobre al 26 novembre, al cinema “Quantestorie” di Manziana, la rassegna cinematografica: “L’Italia si racconta”. L’Italianità vista attraverso il documentario, con cui si trattano in maniera approfondita problematiche della società moderna del nostro Paese. Ogni martedì e mercoledì, con due film.

Si è iniziato, il 12 e il 13 ottobre, con “Le cose belle” di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno; un film che parla di cosa significhi essere giovani oggi, in particolare nella Napoli contemporanea, e soprattutto senza dimenticare, gli ultimi, gli esclusi, i meno fortunati, che anche i media spesso trascurano. E con “Felice chi è diverso” di Gianni Amelio, che affronta la battaglia contro i gay in Italia, nella seconda metà del 900. Poi il 21 e il 22 sarà la volta di “Slot” di Dario Albertini, sulla dipendenza dal gioco; e di “Ritratti abusivi” di Romano Montesarchio, con cui si è catapultati nella realtà di una periferia italiana quale quella di Parco Saraceno, quartiere abbandonato di Castel Volturno in provincia di Caserta. Il 28 e il 29, inoltre, verranno proiettati “Nuovi comizi d’amore” di Italo Spinelli, che racconta l’amore vissuto spesso oggi in maniera artificiale col Viagra e tramite la nefasta diffusione del porno. Immagini, interviste e materiale documentale raccolto, anche dell’inchiesta di Pasolini, non mancano, come sono presenti nel film di Amelio. Ed in programmazione per queste date (ultime del mese di ottobre), c’è anche “Fuoristrada” di Elisa Amoroso: la storia di una famiglia non convenzionale, in un Paese dalle tradizioni forti. Per riscoprire e capire il vero significato di questa cellula fondamentale della società, a partire da un nucleo famigliare suis generis.

Invece, il 4 e il 5 novembre, sarà il turno di “Lettera al presidente” di Marco Santarelli: con un’idea originale, si racconta la storia recente del nostro Paese attraverso i contenuti delle migliaia di lettere inviate ai vari Presidenti della Repubblica succedutisi nei diversi decenni. E di “Lo sposo di Napoli”, di Giogiò Franchini, incentrato sulla figura di Achille Lauro, narrata in ogni sua sfumatura e sfaccettatura, per descrivere la poliedricità di un uomo che si è cimentato in diversi campi e settori, vivendo esperienze significative. E, successivamente, veniamo alla due giorni dell’11 e del 12. Prima ci sarà “Wolf” di Claudio Giovannesi: un padre e una figlia raccontano la storia del XX secolo. E dopo “Bruno e Gina”, di Beppe Attene e Angelo Musciagna. Viviamo tutti gli intrighi di tre personaggi: Bruno, Gina e Benito Mussolini. Andando avanti nel mese di novembre, giungiamo al 18 e 19. In programmazione ci sono: “Terra di transito” di Paolo Martino, che tratta del dramma dei richiedenti asilo politico in fuga da luoghi di guerra. E “Terre d’Islam” di Italo Spinelli, con Alberto Negri. Al centro ci sono le rivolte arabe del 2011. Infine la rassegna si concluderà il 25 e il 26 novembre con “Il treno va a Mosca” di Federico Ferrone e Michele Manzolini. Il cinema racconta se stesso, attraverso gli occhi di Sauro, un giovane barbiere comunista che va a Mosca per il Festival Mondiale della Gioventù. È il 1957, ma la sua cinepresa racconta quegli anni e il sogno di libertà d’allora. 50 anni dopo, con tutti i cambiamenti annessi.

Barbara Conti

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